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ABBIAMO IL “DESERTO”…

ABBIAMO IL “DESERTO”…

”Notizia dell’ultima ora: l’IGC (Istituto Geografico Centrale) ha deciso di assegnare al centro storico di Forlì la denominazione ufficiale di “Deserto”. E’ un traguardo straordinario che mai nessuna città aveva raggiunto. Sono stati gli ispettori dell’IGC, inviati sul posto, a redigere il rapporto definitivo che ha stabilito come fossero stati rispettati tutti i parametri richiesti per la nuova denominazione. Si parla addirittura che siano ancora più precisi di quelli del Sahara.

Ed è soprattutto Piazza Saffi a rispondere perfettamente ai coefficienti richiesti. Gigantesca, senza un’anima, a parte i cammelli che vi transitano di giorno, con la tradizionale oasi refrigerante sotto le loggette di San Mercuriale, con alcuni sherpa che accompagnano gli sparuti turisti a visitare le famose “Cattedrali nel deserto” (il Comune, le Poste e la Camera di Commercio) e a dirigerli, a pranzo, nei numerosi dispensatori di Khebab. A richiesta, è previsto anche un miraggio: il completamento di tutte le “incompiute” cittadine.

Molti turisti, fra l’altro, si fermano a chiacchierare con Aurelio Saffi, al centro, che, stanco di stare solo, si è messo a parlare.

La popolazione indigena, tutta di colore, frequenta il deserto solo nelle ore diurne per evitare la terribile escursione termica notturna. Ma è proprio allora che i forlivesi, dai vari “rifugi” nei quartieri, armati di telescopi, guardano mestamente quella che un tempo era una realtà fiorente e soprattutto popolata.

Leonello Flamigni


Leonello Flamigni

lunedì 27 novembre 2017