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Parliamo insieme di sicurezza

Incidenti stradali

Parliamo insieme di sicurezza

Bentornati nel nostro piccolo spazio dedicato alla sicurezza. Ci siamo lasciati la scorsa settimana parlando di condivisione tra cittadino e autorità della responsabilità della sicurezza urbana, con la promessa che avremmo trattato anche i temi di ronde, di giustizia home-made e di controllo del territorio.

C’è una guerra che il popolo italiano si trova ad affrontare costantemente, ed è una guerra che ci costa oltre 3.000 morti l’anno (fonte ISTAT, dati aggiornati al 2016), e oltre 20,000 feriti gravi (che rimangono paraplegici, tetraplegici, in coma vegetativo o che subiscono amputazioni: tutti con danni gravissimi e permanenti).

Numeri impressionanti, vero? Si tratta di incidenti stradali.

Se poi pensiamo che per ogni vittima si può considerare un circolo ristretto di 10 persone la cui vita rimane segnata indelebilmente, allora stiamo parlando di un massacro che tocca oltre 200.000 persone ogni anno. Come le città di Forlì e Cesena messe insieme.

Il valore delle vite umane in gioco è inestimabile, e i costi psicologici e sociali per la loro perdita sono incommensurabili. Volendo prendere in considerazione solo i costi economici di questa strage, sono dell’ordine del 2,4% del PIL (stima del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – 2009), una cifra superiore ai 30 miliardi di euro (una manovra finanziaria biennale).

Se vogliamo, a questi costi dovremmo aggiungere tutti quelli legati al trattamento delle patologie delle vie aeree e le sanzioni a seguito delle procedure di infrazione per il superamento delle giornate ammissibili con concentrazioni di polveri sottili (PM10) superiori al limite stabilito.

Come intervenire allora? Quale strada adottare per ridurre l’impatto in vite e salute del traffico?

Oltre il 70% degli incidenti stradali avviene nelle aree cittadine, dove si concentra la maggioranza dei feriti. La rilevazione, effettuata per lo più dalle forze di Polizia Locale e Municipale, che sono chiamate ad essere sempre più parte attiva nella progettazione della mobilità secondo le misure di sicurezza ed i criteri di sostenibilità ambientale.

La domanda che ci anima è se le nostre città siano progettate per le persone o per le automobili. Vero che le automobili sono appendici delle persone, ma siamo certi che sia la cosa migliore privilegiare il conducente rispetto al pedone?

La prossima settimana vedremo quale pare essere la soluzione più funzionale a questo problema, che possa preservare il diritto alla mobilità (art.16 Costituzione) ed il diritto, altrettanto fondamentale, alla salute, declinata nelle forme di sicurezza e sanità (art.32 Costituzione).

 

 

Nel frattempo auguro a tutti una settimana sine cura


Michele Donati

venerdì 9 marzo 2018