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Formula 1

Il campionato del mondo di F1

Formula 1

È iniziato in Australia il campionato 2017 di F1 con nuove monoposto, nuove regole tecniche, nuovi pneumatici e la nuova gestione di Liberty Media che subentra a quella di Ecclestone. Un mondiale dove non ci sarà il campione 2016 a difendere il titolo vinto, dopo il clamoroso ritiro di Nico Rosberg. Insomma, le novità non mancano e subito la pista ha dato risposte ai tanti dubbi nati nei test invernali.

A Barcellona, infatti, la Ferrari si era laureata “Campione d’Inverno” e ci si interrogava sul reale valore della rossa, su quanto le Mercedes si fossero nascoste e sui veri problemi di affidabilità della Red Bull. A Melbourne abbiamo visto che la Ferrari c’è davvero! Una vittoria meritata per la “rossa” e per Vettel che è stato un “martello” in gara. Il team di Maranello è stato tatticamente perfetto ed è riuscito a colmare il gap aerodinamico con Le Mercedes: ora si possono battere. Attenzione però a trarre conclusioni affrettate: la stagione è solo all’inizio e il circuito di Melbourne è cittadino e quindi i valori delle monoposto potranno essere diversi già a Shangai. Ma chi ben comincia...

Red Bull invece ha seri problemi di affidabilità e Ricciardo è stato addirittura costretto a partire dal box per un problema al cambio.

In pista si è visto subito quanto le monoposto siano diverse rispetto al 2016 grazie alle novità tecniche: le vetture sono più grandi con ala anteriore più larga e “a freccia”, quella posteriore più lunga e dalla forma più bassa. Sul cofano posteriore di molti team è comparsa la "pinna di squalo”. I pneumatici sono più larghi ed ora i piloti entrano in curva molto più velocemente e, grazie all’aerodinamica, possono ” tenere giù il piede”. Sono cresciute aderenza e effetto suolo ma c’è turbolenza quasi raddoppiata per la vettura che sta dietro. Tutto questo ha aumentato i consumi e per questo i serbatoi sono più capienti. Non ci sono più i gettoni di sviluppo e quindi si potranno sviluppare sia power unit sia vettura nel corso dell’anno.

I protagonisti in pista

Mercedes AMG: il team campione dopo il clamoroso ritiro del neo campione Rosberg, ha scelto Valtteri Bottas per sostituirlo. Il finlandese, già in orbita Mercedes dovrà competere prima di tutto con il suo compagno di squadra Lewis Hamilton e dimostrare di meritare l’ambito sedile assegnato. Il tre volte campione del mondo Hamilton invece resta favorito d’obbligo per il mondiale .Ma a Melbourne anche l’inglese si è accorto della “rossa”…

Red Bull Racing: con power unit Tag Heuer, l’anno scorso ha dimostrato di saper sviluppare l’auto come nessun altro e ha infatti meritato il secondo posto. Confermati i due brillanti piloti, Daniel Ricciardo e soprattutto il vero astro nascente della F1, Max Verstappen, giovanissimo pilota dal carattere brusco ma capace di sorpassi incredibili (invitiamo tutti a rivedere l’ultima gara brasiliana dove l’olandese sotto la pioggia ha sorpassato 11 vetture in soli 15 giri, nella terra di un certo Ayrton Senna).

Scuderia Ferrari: la più amata e famosa, proviene da un deludente 2016 ma la speranza per i due confermati piloti Sebastian Vettel (4 mondiali vinti) e Kimi Raikkonen (l’ultimo pilota Ferrari ad aver vinto il mondiale) è che sia davvero l’anno della rinascita, dopo la prima vittoria stagionale. “Piedi per terra” dice spesso Maurizio Arrivabene, il Team Principal della “rossa”.

Force India: la sorprendente quarta forza del 2016 grazie anche al motore Mercedes, ha confermato il messicano Sergio Perez mentre Hulkenberg, passato in Renault, è stato sostituito da Esteban Ocon.

Williams Racing: lo storico team inglese, visto partire Bottas in Mercedes, ha convinto l’esperto Felipe Massa a correre ancora dopo che aveva deciso di andare in pensione, affiancandogli un giovanissimo esordiente, il canadese Lance Stroll, forse anche perché porta in dote ricchi sponsor? Che la pista ci faccia cambiare idea. La power unit rimane sempre Mercedes.

McLaren Honda: il motore giapponese è stato una vera delusione nel 2016 e non sembra aver cambiato marcia. Il talento di Fernando Alonso pare destinato a non potersi esprimere neanche quest’anno. Lo spagnolo è affiancato da Stoffel Vandoorne, belga ex campione GP2, che ha esordito in Bahrain nel 2016 proprio sostituendo Alonso, costretto a non correre dopo un brutto incidente.

Scuderia Toro Rosso: il team di Faenza (ex Minardi) con power-unit Renault, si affida di nuovo al russo Daniil Kvyat e allo spagnolo Carlos Sain Jr. La nostra speranza è di vedere le vetture romagnole sempre più avanti in griglia.

Haas F1 team: il team statunitense monta la power unit Ferrari ed è reduce da un’ottima stagione d’esordio. Conferma l’ottimo francese Romain Grosjean e ha un nuovo pilota, Kevin Magnussen, danese ex Renault e McLaren.

Renault Sport F1 Team: il team francese vuole dare una svolta e più senso al suo ritorno in F1 dopo un’annata deludente e per questo ha ingaggiato il bravo pilota tedesco Nico Hulkenberg, e si affida ancora a Jolyon Palmer.

Sauber F1 team: il team svizzero monta la power unit Ferrari e si affida a Pascal Wehrlein, pilota giovane in orbita Mercedes, e conferma lo svedese Marcus Ericsson. Segnaliamo che il pilota collaudatore Sauber è Antonio Giovinazzi, che è anche terzo pilota della scuderia di Maranello.

Proprio in Australia, un pilota italiano è tornato a correre in F1 dopo 6 anni, anche se solo per un GP, complice un forfait improvviso di Wehrlein, il ventitreenne di Martina Franca ha debuttato in pista ottenendo un ottimo dodicesimo posto.

A questo punto non ci resta altro che augurare a tutti i lettori di Diogene un buon mondiale di F1!

Testo a cura della redazione di Diogene.

Foto di Fabio Casadei


Redazione Diogene

giovedì 30 marzo 2017