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Le tre domande

Comitato per il No

Le tre domande

Dopo mesi di richieste, il confronto tanto atteso è arrivato. È fissato per giovedì 24 settembre alle 20.30, in Salone Comunale, l’incontro che vedrà faccia a faccia il sindaco Gian Luca Zattini e il “Comitato per il No”, composto da una rappresentanza dei quartieri della Zona Nord in cerca di risposte sulla variante che dovrebbe portare un nuovo polo commerciale tra le vie Bertini, Balzella, Bernale e Correcchio. Nel corso della serata, moderata da Sara Conficconi (Comitato per il No), interverranno, oltre al primo cittadino di Forlì, Ruggero Ridolfi (coordinatore ISDE - Associazione Italiana Medici per l’Ambiente di Forlì-Cesena), Giancarlo Corzani (direttore di Confesercenti), Alberto Zattini (direttore di Ascom Confcommercio), Raffaele Batani (segretario Filcams Cgil Forlì) e Federconsumatori Forlì. A dar voce alle istanze del “Comitato per il No” sono Giorgio Adamo, membro del Comitato di Quartiere Pianta-Ospedaletto-Coriano, e Daniele Cortesi, coordinatore del Comitato di Quartiere San Giorgio.

Quali sono le aspettative rispetto all’incontro?

 

Di conoscere finalmente il progetto alla base della variante, senza doverne apprendere i vari aspetti dai giornali. I residenti e i commercianti della zona sono allarmati e si sono rivolti a noi in cerca di risposte. Ad esempio, perché la variante interessa proprio un’area già densa di supermercati? La presenza di un maxistore di 2500 metri quadri avrebbe ripercussioni sul commercio circostante, che difficilmente potrebbe sostenerne la concorrenza, con ricadute in termini di occupazione e di inquinamento generato da un traffico stimato tra le 1500 e le 3000 auto al giorno. E non vanno ignorati i residenti, soggetti ad eventuali disagi correlati alle attività di scarico merci dei camion frigo. Non siamo pregiudizialmente contrari all’apertura di un’Esselunga: chiediamo, però, al sindaco che ci spieghi in che modo la variante costituirebbe un vantaggio per la città.

 

Come mai avete costituito un Comitato?

 

Abbiamo intrapreso questo iter per stimolare l’Amministrazione a confrontarsi con i Quartieri. Il primo passo è stata la petizione online, che ha superato le 2mila adesioni, poi si sono succedute le richieste di spiegazioni, perché non ci è mai stato presentato alcun documento scritto, ma solo indiscrezioni. In giugno, il Comitato di Quartiere Pianta-Ospedaletto-Coriano ha dato vita al primo sit-in in piazza Saffi, poi è nato il “Comitato per il No”, un organo informale che raccoglie alcuni rappresentanti dei 14 quartieri della Zona Nord, facendosi portavoce dei cittadini.

 

Cosa non funziona nel dialogo con l’Amministrazione?

 

Il problema è di vecchia data e con questa mobilitazione abbiamo l’ambizione di fare da apripista per un  nuovo corso. Quando si valuta l’attuazione di lavori che cambieranno il volto di Forlì, è opportuno coinvolgere da subito i cittadini, tramite i Comitati di Quartiere, e non solo dopo che le questioni sono passate dalle Commissioni Consiliari. La decisione finale spetta alla politica, ma prima si dia voce ai cittadini! Chi vive in un luogo può dare consigli utili a chi deve prendere le decisioni. Proprio per questo i quartieri non devono sparire.


Laura Bertozzi

lunedì 21 settembre 2020