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Le tre domande a Lorenzo Zanotti

Le tre domande a Lorenzo Zanotti

La prospettiva che il Ridolfi torni a spiccare il volo si fa sempre più tangibile. Parteciperanno, infatti, alla compagine sociale di “Aeroporto della Romagna spa” diverse realtà del territorio. Fra i nomi dei soci coinvolti c’è anche quello di Cna Forlì-Cesena, che ha aderito al progetto per il suo respiro romagnolo. Lorenzo Zanotti, presidente della Cna provinciale e socio amministratore dell’azienda di cosmesi naturale e biologica Gala Srl, intravede preziose opportunità per il territorio nel riavvio dello scalo.

Partiamo dal passato: che effetto ha avuto lo stop del Ridolfi di questi anni?

 

La promessa di riapertura per mano di Robert Halcombe e Air Romagna aveva suscitato grandi aspettative. Poi il successivo stallo, durato anni, ha generato sfiducia e delusione negli operatori commerciali. Qui invece il progetto parte all’inverso, da persone radicate nel territorio che mirano alla sua valorizzazione, senza rischi di “fuga”. Il Ridolfi è una struttura all’avanguardia in ambito tecnologico, ha una delle piste più lunghe del Nord Italia e si possono sviluppare dei servizi di supporto nelle aree intorno all’aeroporto, che sono molto estese: era davvero un peccato non utilizzare queste potenzialità.

 

Veniamo al presente: come mai avete aderito al progetto?

 

Abbiamo approfondito la conoscenza del progetto e dei partner coinvolti nel corso di vari incontri con Orienta Partners, la società che organizza il piano industriale. La proposta era rispondente alle nostre politiche associative, così abbiamo deciso di partecipare alla costituzione di “Aeroporto della Romagna spa” con la quota di 100mila euro. Cna Forlì-Cesena conta 6500 imprese associate, delle quali oltre il 60% rappresenta il settore dei trasporti di persone e merci. L’aeroporto costituisce per questo comparto, così come per quello dell’agroalimentare e del turismo, una grande opportunità. Inoltre, se il Ridolfi tornerà operativo, l’indotto che si creerà, in termini di beni e servizi, è quantificabile in investimenti in infrastrutture per circa 15 milioni di euro. A dar valore all’intero progetto è il coinvolgimento delle imprese che rappresentiamo, tutte legate al territorio.

 

Ha senso avviare un aeroporto a Forlì, vista la vicinanza di quelli di Bologna e Rimini?

 

Se si parlasse solo di aeroporto “di Forlì” no, ma qui si parla di Romagna. Il senso del progetto sta proprio nel fatto che ha come riferimento l’intero bacino romagnolo. Il Ridolfi diventerebbe così il terzo polo infrastrutturale collegato ai due già esistenti, il porto di Ravenna e l’interporto di Cesena. Non si viene a creare alcun conflitto con Rimini, anche perché la logica è quella dell’integrazione, non della competizione. L’aeroporto diventerebbe un ponte anche per quel che riguarda l’export: è vero che le nostre imprese sono medio-piccole, ma una connessione con l’estero potrebbe contribuire a dar un respiro più globale alle eccellenze locali. Attendiamo l’uscita del bando, che avverrà probabilmente a novembre o dicembre. Il progetto è ambizioso, ma Cna è pronta a fare la sua parte. La speranza è che quest’operazione risvegli l’orgoglio del territorio.


Laura Bertozzi

venerdì 10 novembre 2017