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Tre domande a Susi Olivetti

Tre domande a Susi Olivetti

Il sogno di molti studenti diventerà realtà da settembre 2018, quando sarà possibile diplomarsi in quattro anni. A Forlì, la sperimentazione del percorso didattico quadriennale riguarda l’indirizzo tradizionale del liceo scientifico “Fulcieri Paulucci di Calboli”, l’unico istituto cittadino selezionato dal Miur per testare il cosiddetto “piano nazionale di innovazione ordinamentale”. Nessuno sconto però sui contenuti e sull’impegno richiesto agli alunni, come spiega la dirigente scolastica Susi Olivetti.

Come cambia la strutturazione del corso di studi?

Le competenze da acquisire sono le stesse del percorso in cinque anni. Verrà dilatato l’orario settimanale di lezione, con 30 ore a settimana nel primo anno e 32 negli anni successivi. Per gli iscritti al corso pilota, l’anno scolastico avrà inizio il 3 settembre prossimo. A cambiare sarà soprattutto il modo di fare scuola: saranno all’opera dei metodi didattici innovativi che consentono agli studenti di mettere in pratica i concetti appresi direttamente in classe. Le verifiche non smetteranno di esistere, ma ce ne saranno di meno, solo a fine unità didattica. Sono inoltre previste pause didattiche in tre momenti dell’anno, in modo da recuperare nel caso non si siano conseguiti gli obiettivi previsti. La programmazione stessa è stata ripensata, evitando di riprendere più volte gli stessi argomenti in anni successivi. Infine, gli insegnanti seguiranno i ragazzi anche con un tutoraggio a distanza, attraverso ore di collegamento su piattaforme condivise, nell’ottica di fare sportello il pomeriggio anziché il mattino seguente in classe.

 

Nessuno sconto per chi accederà a questa sperimentazione?

No, non è una pura e semplice riduzione di un anno. Ad essere diverso è in primo luogo il processo di insegnamento e quindi di apprendimento. Lo studente si ritrova ad essere molto più attivo e coinvolto già in aula. Oggi, spesso la fase della comprensione è quella che avviene a scuola, mentre a casa si procede all’applicazione dei contenuti. Nel liceo quadriennale, la fase applicativa inizia in classe. Chi accede a questo percorso deve essere un liceale responsabile, che non evade le consegne e trova gratificante un affiancamento più stretto da parte dell’insegnante. Capita a volte di vedere alcuni ragazzi di quinta demotivati per il rallentamento dovuto a verifiche e interrogazioni: questi studenti guardano già al loro futuro universitario. Per loro, un liceo in quattro anni sarebbe ottimale: non sono richiesti dei geni, solo persone motivate con un buon metodo di lavoro. Per il 2018/2019 ci sono già 32 richieste. Dovremo fare una selezione perché i posti disponibili sono 27.

 

Quali vantaggi ci sono per chi si diploma in quattro anni?

 

Sicuramente questa sperimentazione permette agli studenti italiani di essere più competitivi rispetto ai loro coetanei europei, che iniziano prima gli studi universitari. Questo significa anche affacciarsi prima sul mondo del lavoro. È inoltre nei nostri obiettivi che un metodo che rende gli alunni più attivi in classe non sia appannaggio unico del corso pilota, ma si diffonda anche in tutte le classi.  


Laura Bertozzi

venerdì 9 marzo 2018