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ROMAGNOLI? TRANQUILLI…

ROMAGNOLI? TRANQUILLI…

Ci mancava una nuova preoccupazione! Innanzitutto, la scoperta (tardiva) che la città più ricca di verde d’Italia (sì, proprio Forlì) ha abbandonato se stessa nel conservare e arricchire questa qualità. Parchi abbandonati all’incuria, prati obsoleti, alberi più o meno malati, aiuole asfaltate da piedi impietosi. Gli stessi cittadini si sono trasformati in tanti Oliviero Toscani (simpatico, si fa per dire, famoso fotografo al servizio di brand commerciali), inondando le pagine dei quotidiani locali di immagini impietose del fenomeno di abbandono. Qualcuno nel Palazzo (esiste?) si dia da fare.

Ma ne è nata, come dicevo, un’altra di angoscia. Ancora più forte. L’ha creata il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, quando ha pronunciato la terribile frase che semplifico: … ”Censiamo i Rom e quelli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere”. Apriti cielo! I cittadini forlivesi e romagnoli in genere hanno pensato che Rom stesse per “Romagnoli”. Ma come? Salvini ci tratta così? Una Romagna che, col turismo, accumula milioni nelle casse dello Stato. Che ha dato i natali a personaggi famosi nella storia e nella cultura. Che, nel settore enogastronomico, dà scopa a tutte le altre regioni. Possibile che il Ministro abbia profferito questa infausta frase?

E non è finita. I cognomi e nomi che iniziano per “Rom” sono in fibrillazione. Che Salvini ce l’abbia con un Romanelli di Santa Sofia? Tanto per fare un esempio… O con una concessionaria d’auto? O con, più in generale, con i “Romantici” (e in Romagna ce ne sono tanti…)

Un bel guaio davvero. Correggo per sollevare tutti. Salvini si riferiva ai Rom: quelli dei campi, altrimenti detti zingari, nomadi, sinti, apolidi. Dunque, tranquilli. E poi, in ogni caso, c’è la Costituzione che vieta censimenti razziali coercitivi.


Leonello Flamigni

venerdì 22 giugno 2018