CHE BARBA, CHE NOIA!
Il nostro è un Paese in cui la contrapposizione governativa costringe i cittadini basiti a ricorrere quotidianamente al “che barba, che noia” dell’indimenticabile Casa Vianello. Si ondeggia ogni giorno fra “questo sì, questo no”…, costringendo le esangui opposizioni politiche a sfornare previsioni catastrofiche, senza però alternative.
Basta! Tanto ormai ognuno ha deciso per chi votare nella remota speranza di cambiare questa Europa insufficiente, ma satura di stipendi e previlegi. E gli indecisi (un numero significativo) farà ancora parte di quel popolo salomonico che non si prende responsabilità. Amen. O “Zen”, come va di moda oggi…
Il lungo ponte pasquale (ivi compreso il 1.o maggio) ha mandato in ferie il nostro Parlamento esausto (?) che potrà così spendere quei pochi spiccioli di stipendio. Praticamente quasi due settimane in piena guerra. Viva la faccia!
Fortunatamente, la Romagna segue il suo corso senza troppe scosse. Qualche soprassalto qua e là, ma ancora rimediabile. San Mercuriale in maquillage, San Domenico in spolvero artistico-culturale, ristoranti e dintorni pieni, tagliatelle a gògò, cappelletti a pioggia, Sangiovese e Trebbiano a fiumi. E Il resto del mondo? Lasciato fuori dai confini, nell’autarchica chiusura agli “altri e ai loro problemi”. E’ comunque un modo per difendersi…
Un formidabile comico ( parlo di Crozza) ci ha inviato un messaggio che va raccolto. Il web è una terribile minaccia per chi vi si affida supinamente. Una sorta di nuova peste nera che raccoglie proseliti attorno ai famigerati social, distributori gratuiti di calunnie e condizionamenti.
E allora: andate al bar, come da tradizione, e parlate con la bocca e non con le dita.
Leonello Flamigni
lunedì 29 aprile 2019