UNO STOP DOVUTO
Questa rubrica è nata per dare “scapaccioni” (traduzione popolare dal dialetto…). Ma, quando si apre un quotidiano la mattina, ancora sotto choc per le immagini e le testimonianze serali dei tg e delle radio che arrivano dal nostro Belpaese e dal mondo intero, ho la sensazione sgradevole di fare il Maramaldo.
Allagamenti, esondazioni di grandi fiumi e “innocenti” torrentelli, frane di neve, gente senza luce né riscaldamento, isolamento di paesi dal resto del globo, disperazioni umane, commerciali, industriali, tesori culturali e artistici intaccati o distrutti… e potrei continuare… Ebbene, tutta questa “simpatica” mercanzia quotidiana non permette ulteriori “fucilate”, neppure a salve. Ma soltanto inquietudine e amarezza.
Poi ci aggiungiamo, come in una drammatica ricetta, il “settore” inefficienza totale di chi amministra la “res pubblica”, le liti estenuanti fra politici dei due fronti (a proposito, pare che siano tornati di moda i fascisti, i comunisti, i razzisti e altra “bella gente”), le prossime elezioni regionali, le “sardine”, i centri sociali (che non ho mai capito cosa sono e a cosa servono…) gli emendamenti sulla Manovra (1.400!) all’interno della stessa maggioranza che li ha firmati.., i circa ventimila lavoratori di Taranto che rischiano di perdere il lavoro, il Mose di Venezia che è in rodaggio perpetuo, le guerre civili, gli omicidi-suicidi domestici, gli stupri, la pedofilia, la criminalità, gli incidenti mortali e la droga… Tutto questo ci fa affrontare il quotidiano con domande senza risposte e con angoscia.
Per cui, abbiate pazienza, prendiamo fiato e alla prossima uscita…
Leonello Flamigni
giovedì 21 novembre 2019