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Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea

A cura di Marco Viroli e Gabriele Zelli, foto di Fabio Casadei

Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea

A due anni dall’uscita di "Forlì. Guida alla città" , Diogene Books presenta una nuova guida a cura di Marco Viroli e Gabriele Zelli, foto di Fabio Casadei

L’architettura e l’unicità di Terra del Sole, la storia, le rievocazioni in costume, le pietre e i mattoni stessi con i quali è stata costruita, permettono ai suoi visitatori di compiere un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo. Il senso di grande appartenenza e di partecipazione dei suoi abitanti contribuisce a creare un’atmosfera magica, quasi surreale.

Il suggestivo paesaggio circostante, fatto di colline, castelli, pievi, unitamente alle specialità enogastronomiche tipiche, possono rendere indimenticabile la visita a questa splendida e amena località della Romagna.

“Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea”, pubblicata in occasione del 450° anniversario della fondazione, con il suo ampio e prezioso apparato fotografico, vuole essere un testo agile per chi desidera conoscere e approfondire la storia e le bellezze di questa località della Romagna.

INTRODUZIONE A “TERRA DEL SOLE. GUIDA ALLA CITTÀ FORTEZZA MEDICEA”
di Marco Viroli e Gabriele Zelli

Con questa piccola guida abbiamo voluto portare il nostro modesto contributo alla conoscenza di Terra del Sole in occasione del 450° anniversario della sua fondazione. In particolare abbiamo inteso porre in risalto la necessità di approfondire l'importante storia delle città di fondazione. Partendo da Terra del Sole si può infatti scoprire che in Romagna sono presenti altre tre città di fondazione: Cervia, Milano Marittima e Predappio. La storia e la peculiarità di questi luoghi ci offre l’opportunità di ripercorrere cinquecento anni di storia delle nostre zone.

Sul vasto territorio della Romagna-Toscana, a Terra del Sole si esercitava la giustizia, un tema ancora caldo nel nostro Paese, e dalla cui analisi si possono ripercorrere le vicende sociali e politiche del periodo rinascimentale.

A Cervia si produceva il sale, come avviene tutt'ora. Un tempo però detenere il controllo dell’"oro bianco" era sinonimo di ricchezza e di potere e per il suo possesso si sono combattute guerre che hanno caratterizzato un lungo periodo storico.

La nascita e lo sviluppo di Milano Marittima ha contribuito ad affermare in Europa il turismo balneare della Riviera romagnola.

A Predappio, infine, costruita ex novo per promuovere il mito del Duce, per un lungo periodo si diedero appuntamento i componenti delle associazioni di massa del Fascismo insieme alla classe dirigente italiana.

 

Quali sono le caratteristiche urbanistiche delle città di fondazione romagnole?

All’inizio del XVII secolo Cervia si presentava come una città in piena decadenza demografica, economica e ambientale. Gli abitanti non superavano le 600 unità e la malaria mieteva ogni anno sempre più vittime. Si evidenziò così la necessità di trasferire in blocco l’abitato in un’area più salubre rispetto al centro delle saline dove si trovava. Per questo fu individuata la zona più vicino al mare. Dopo il consenso di papa Innocenzo XII, il 9 novembre 1697, i lavori di costruzione iniziarono il 24 gennaio dell’anno successivo. Aveva così origine Cervia Nuova, la cui nascita era stata preceduta, nel 1691, dall’edificazione della Torre di Guardia e dell’adiacente magazzino del sale, proprio di fronte al porto canale. Il nuovo insediamento fu ultimato nel 1750. Si trattava di un perimetro rettangolare costituito da case di salinari, mentre all’interno della città sorgevano le abitazioni per i ceti più abbienti. Nella piazza principale si contrapponevano il complesso duomo-vescovado, sede del potere religioso, e il palazzo priorale, sede del potere civile. Gran parte di quello che allora fu costruito è tutt’ora esistente e in ottimo stato di conservazione.

La fondazione di Milano Marittima ha origine invece da un sogno. Come ha avuto modo di sottolineare in più occasioni lo storico cervese Renato Lombardi, “il sogno fu portato avanti da alcuni pionieri milanesi che all’inizio del secolo scorso vollero fondare una nuova località turistica sulle rive dell’Adriatico ispirandosi all’idea della ‘città giardino’, tanto da costituire esperienza straordinaria, unica in campo nazionale, una nuova ‘città delle vacanze’, realizzata in base a un piano regolatore, disegnato da Giuseppe Palanti, che ne prefigurò lo sviluppo compatibile con l’ambiente”. L’atto ufficiale che sancì questa nascita risale al 14 agosto 1912, punto di partenza di un itinerario storico che porterà la nuova località turistica a raggiungere, nell’arco di un secolo, livelli di eccellenza e di notorietà internazionale.

Per potere alimentare il mito della crescente fama di Benito Mussolini sorse la necessità di creare un luogo deputato alla sua glorificazione e al culto della sua personalità. La circostanza si presentò nell’inverno 1923-24, quando un imponente movimento franoso mise in serio pericolo l’abitato della vecchia Predappio, l’attuale Predappio Alta. Ciò evidenziò l’urgenza di riedificare l’intero abitato, favorendo al contempo quanto desiderato dai vertici del Partito fascista. A Dovia, piccola frazione a valle del fiume Rabbi, che aveva dato i natali al Duce, furono individuate le aree fabbricabili, le nuove strade da costruirsi, l’ubicazione dei nuovi edifici pubblici e delle prime sei un case economiche per le famiglie senzatetto. Mussolini non partecipò di persona, il 30 agosto 1925, alla cerimonia di fondazione della nuova Predappio. Scrive Ulisse Tramonti, docente all’Università di Firenze: “Poco incline a esporsi a eventuali accuse di favoritismo, sconvenienti per chi aveva portato come lui la bandiera ideologica della lotta contro la corruzione dei governanti che l’avevano preceduto nella stessa carica, giudicava rischiosa la posizione di chi impegnava i capitali dello Stato per favorire la terra delle proprie origini”. Cosa che successivamente Benito Mussolini mise in atto senza porsi particolari remore. Ma questa è un’altra storia.

 

L’argomento di questo libro è Terra del Sole e i suoi 450 anni di storia. Nelle pagine che lo compongono abbiamo cercato di darne conto, andando a indagare sull’origine di quelli che furono i motivi della sua fondazione, del suo splendore e del suo declino. Nostra intenzione nel compilare la guida è stata quella di comunicare, grazie anche alle belle foto di Fabio Casadei, l’orgoglio di avere in Romagna questo splendido sito di grande importanza storico-architettonica che merita di essere visitato e conosciuto più approfonditamente. Si tratta di un vero e proprio gioiello del Rinascimento italiano, perfettamente conservato, che senz’altro merita una visita approfondita.


Marco Viroli

domenica 31 agosto 2014