Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

Sinfonia Motore - Diogene Annunci Economici Forlì

Houston, abbiamo un problema?

Wec primo round

Houston, abbiamo un problema?

Tirar le somme.

Ma a volte anche l’aritmetica con le sue ferree regole può far cilecca. Cambiando l’ordine dei fattori (o degli addendi), il risultato non dovrebbe cambiare.

Cambiare appunto. Come la 1812 Km del Qatar ha assolutamente smentito, con tre Porsche ai primi tre posti  in gara e la pole position conquistata al venerdì da Matt Campbell, alla guida della 963 ufficiale del team Penske.

Bene, benissimo. Anche no. Se una variabile tecnico-regolamentare come il Bop, si dimostra poter diventare un’arma di distruzione di massa, capace preventivamente di decidere (ipoteticamente) chi possa essere di volta in volta il favorito sulla carta. Intendiamoci. Nulla di scandaloso o sconvolgente e nemmeno di così sconosciuto nel mare magno delle corse di durata. Ma inevitabilmente i risultati scaturiti dalla prima prova iridata del Mondiale Endurance, aprono la porta (se non altro) a un certo dibattito sportivo.

Bop. Acronimo di “Balance Of Performance”. Tradotto in termini ciò che in italiano lo si potrebbe tradurre in“Equilibratore di Prestazione”. Un ossimoro in termini. Eppure un male necessario nel dare un futuro prospero a una categoria del motorsport, fino a pochi anni fa del tutto asfittica per assenza di competitor di peso(Toyota a parte).

Già la Toyota. Che a ben guardare in Qatar era piombata come una 500 Abarth, rispetto alle Porsche vincitrici, con 41 kg di peso minimo in più rispetto alle biposto tedesche. E se Atene piange, Sparta non ride, visto che Ferrari, sempre nei confronti delle vetture tedesche, accusava un surplus di peso minimo di 27 kg. Se poi il confronto viene fatto con Peugeot (in lotta per il secondo posto fino a un giro dal termine della corsa), il dato risulta ancora più eclatante. 59 kg meno di Toyota e  45 meno di Ferrari. Semplicemente un’enormità, a fronte di una potenza concessa di 23 cv in più rispetto alla 499P e di 14 nei confronti della Gr010.

Meno peso e più potenza. Due fattori che rendono (a prescindere) una vettura da corsa decisamente più performante. Ma se tale elemento viene deciso a tavolino, potete ben capire quale deterrente possa innescare ogni volta una simile variabile tecnica.

In altri termini, né Toyota né Ferrari valgono i piazzamenti ottenuti in Qatar. Credo nessuno alla vigilia,immaginasse di vedere le vetture giapponesi in totale ambasce, fin dal primo metro di gara. Come la splendida partenza di Molina con la 499, ha fatto capire di quale potenziale siano comunque in possesso a Maranello con la loro biposto, certamente (imprevisti di gara a parte) limitate nella loro espressione velocistica da un’usura gomma eccessiva, determinata anche dalla zavorra preventiva imbarcata in nome del Bop.

Peccato.

Che una simile variabile tecnica (il “come” venga applicata è il vero busillis) rischi di condizionare a questa maniera, un campionato che potrebbe esprimere ben altri valori.

Speriamo un giorno, non venga da dire: “Houston abbiamo un problema?”.

Il Wec, non ne avrebbe davvero bisogno.

Ora più che mai.

 

Foto di Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

giovedì 21 marzo 2024

ARGOMENTI:     motorsport sinfoniamotore wec