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Noi e Loro

Il male è inizato sempre così nella storia.

Noi e Loro

Bentornati nello spazio dedicato alla sicurezza.

Le cronache di questi giorni presentano di molte novità: c’è chi propone l’idea di un Sindaco d’Italia, vediamo l’apertura del processo per la morte di Alina, la giovane uccisa sul marciapiede ciclopedonale di v.le Salinatore da una coetanea in profondo stato di ebbrezza alle 9.30 del mattino (ne parlammo su queste colonne nei giorni appena successivi al fatto), la città di Forlì perde il Segretario Comunale e direttore generale, nominato da qualche mese appena.

In questo mare di notizie, rischia di passare inosservata: il 20 febbraio il giudice di Cassazione Roberto Riverso pubblica sul suo profilo Facebook una foto agghiacciante.

Tribunale di Ravenna, fascicolo (nomi e cognomi accuratamente oscurati dallo stesso Riverso per evidenti questioni di privacy), si legge “NEGRO” come indicazione della controparte. Maiuscolo, evidente, imponente. Negro.

Non un nome, un cognome, le generalità. Non una persona, non un cittadino, non un delinquente, persino. Un negro.

Riverso commenta la foto: “Non è la commissione di un crimine o di un illecito disciplinare che vengono in mente; ma la confessione dell’estraneità di questo soggetto alla civiltà del diritto. Una barbarie. Che denuncia una regressione a uno stadio pregiudico. Commessa da uno che si definisce avvocato. Una cosa inimmaginabile. Fino ad oggi.”

Qui devo dissentire dal Magistrato. Non trovo la cosa inimmaginabile: sono molte le premesse che abbiamo visto ed ignorato in questi mesi, in questi anni. La spinta all’individualismo, all’egoismo, è sempre più potente e ci rende isolati ogni giorno di più. Si comincia da quelli lontani, quelli diversi, quelli verso cui è più facile ridurre o mettere del tutto a tacere l’empatia.

Si comincia con quelli che vengono a rubarci i posti di lavoro, quelli che non bisogna far sbarcare, quelli che vogliono islamizzare l’Italia. Si comincia con un linguaggio fatto di odio, prevaricazione, classismo e razzismo, novella koinè dialektos sdoganata dai rappresentanti del popolo. La violenza fisica, la separazione forzata, le persecuzioni arrivano dopo.

Il male è cominciato sempre con una divisione tra noi e loro, in tutte le guerre della Storia.

 

Aspetto sempre commenti e considerazioni, se volete, all’indirizzo:

michele.donati.sicurezza@gmail.com.

Auguro a tutti una settimana sine cura.


Michele Donati

venerdì 21 febbraio 2020