Tutti pronti per le vacanze?
Siamo sicuri?
Siamo finalmente arrivati a giugno: le scuole chiudono (anche la versione telematica, croce e delizia di insegnanti e studenti da febbraio ad oggi), si allungano le giornate ed il sole torna, come ogni anno, ad essere l’inquilino più frequente ed ingombrante delle giornate nell’estate italiana.
Quest’anno si corre anche il rischio che l’inquilino sia particolarmente fastidioso, almeno fino a quando non saranno del tutto chiari ed incontestabili i requisiti necessari ad accendere sistemi di distribuzione e condizionamento d'aria.
Parliamo d’estate e subito nasce, spontaneo, il pensiero di vacanza: mare, montagna, tempo libero, serate con gli amici a cercare il fresco sulla sponda di un fiume o dentro un bicchiere ghiacciato.
Immediatamente il pensiero corre alle partenze intelligenti, alle giornate da bollino nero sulle autostrade, alle settimane centrali di agosto, che sono sempre state un breve e timido lock-down per la maggior parte delle attività italiane.
Il 2020 confermerà le nostre tradizioni estive e vacanziere? Onestamente non credo, e, per alcuni aspetti, penso che questo sia anche un bene, una evoluzione che, seppur costretta dalla situazione contingente, porterà frutti positivi nel lungo termine.
Una buona parte di aziende ha già effettuato chiusure e concesso ferie ai collaboratori durante il periodo di chiusura forzata, e non ha prospettive reali di chiusure agostane; una buona parte di famiglie ha visto alleggerirsi il proprio reddito a causa di cassa integrazione, di riduzione dei volumi di fatturato; le norme relative al distanziamento interpersonale riducono indiscutibilmente le disponibilità di accoglienza delle strutture balneari, montane, alberghiere, ristorative e ricreative.
Prepariamoci dunque a un’estate un po’ in sordina. Esiste anche un secondo tema che riguarda la stagione: è, inutile nascondere che una significativa parte d’Italia desta ancora preoccupazione per l’alto valore di nuovi contagi giornalieri. Piemonte, Lombardia, Liguria, esprimono ancora numeri preoccupanti, tanto che da diverse parti si chiede al Governo una regolamentazione che restringa ancora i movimenti da e per quelle regioni. Pronta la risposta: “I bagnini romagnoli non saranno contenti se mancheranno gli ospiti milanesi”, arrivata informalmente da diverse parti della popolazione meneghina. Personalmente penso che i bagnini romagnoli sarebbero molto meno contenti se, tra il popolo dei turisti si nascondesse inconsapevolmente una persona capace di innescare una nuova stagione di contagi diffusi per tutta Italia.
“Non siamo untori” mi sono sentito rispondere. Proprio per questo, amici che vivete in territori ove il covid-19 ancora non si arresta, vi chiedo di sottoporvi a tampone e/o a quarantena preventiva prima di venire sulle spiagge dove tanti altri vorrebbero passare qualche momento in relax e non rischiare che una vacanza si trasformi in un incubo.
La responsabilità di ciascuno è necessaria e fondamentale per la tutela della vita e della salute di ognuno.
Auguro a tutti una settimana ed una estate sine cura.
Michele Donati
mercoledì 3 giugno 2020