Sicurezza personale
Legittima difesa
Bentornati nello spazio dedicato alla sicurezza.
Giorni intensi per i nostri temi: il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (istituita dall’Assemblea Generale delle nazioni Unite nel 1999); mercoledì 28 novembre 2018 la Camera dei Deputati italiana ha approvato, con voto di fiducia, il c.d. decreto sicurezza fortemente voluto da uno dei due vicepremier.
Ma all’alba dello stesso giorno, un imprenditore aretino, attivo nel commercio di biciclette da corsa di lusso, è stato svegliato, (dormiva in una camera da letto adattata negli uffici dell’azienda) dai rumori di due ladri che stavano entrando per sottrarre i preziosi telai delle biciclette.
Ancora una volta, la trentottesima. Lui, estenuato dalla situazione, non ha esitato: estratta la pistola semiautomatica (regolarmente acquistata e posseduta con porto d’armi), ha esploso cinque colpi mirando le gambe del malvivente già era entrato nei locali dell’attività.
Pare che almeno uno dei colpi (in attesa della ricostruzione da parte degli inquirenti) abbia reciso l’arteria femorale del malvivente, giunto in ospedale esangue, già morto.
Imprenditore estenuato, perché costretto a vivere in azienda. L’ufficio riadattato a camera da letto, costretto a vedere la famiglia sono fuggevolmente, perché già bersaglio di numerosi furti.
Vorrei evitare facili giudizi da tifoseria (nessun bene materiale vale una vita umana da una parte; chiunque ha diritto a tutelare la propria sicurezza, anche economica, ed il ladro deve sapere che va incontro a rischi dall’altra) e provare invece a porre la domanda: a parti invertite, se a seguito di questo incontro/scontro fosse stato il commerciante ad avere la peggio e soccombere, cosa staremmo dicendo ora?
Sicuramente staremmo lamentando il fatto che lo Stato l’ha abbandonato, lasciato solo. Che in fondo il mandante di questo omicidio è proprio lo Stato, che non ha saputo rispettare il patto che lo vede titolare della protezione e sicurezza dei cittadini e della società.
Non è accaduta la stessa cosa? Il punto alla base non è proprio che lo Stato ha lasciato solo un cittadino rinunciando alle proprie prerogative di sicurezza, protezione e mantenimento dell’ordine pubblico?
La tanto attesa legge sulla legittima difesa non ricorda forse allora un ristorante nel quale lo chef ci accolga comunicando sorridente che il locale ha adottato nuove scelte per essere più vicino ai gusti dei clienti e da oggi possiamo tutti cucinare i nostri piatti da soli (pagando comunque il conto pieno)?
Auguro a tutti una settimana sine cura.
Michele Donati
venerdì 30 novembre 2018