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Sicurezza nei condomini

Dispositivi di sicurezza

Sicurezza nei condomini

Bentornati nello spazio dedicato alla sicurezza.

Condòmini, assemblea, amministratore: quanti attori di cui tenere conto mentre vogliamo solo proteggere casa nostra ed i nostri affetti!

Perché dovremmo preoccuparci di discutere con loro i nostri dispositivi di sicurezza?

L’esistenza stessa di questi dispositivi impatta sulle vite e sulle proprietà di chi ci sta intorno, e per questo ci sono limiti su ciò che è possibile o non possibile fare.

La scorsa settimana abbiamo affrontato per prime le protezioni meccaniche: portoncino blindato, inferriate, serrande metalliche.

L’unica richiesta che può essere avanzata nei confronti di chi installi un portoncino di sicurezza interno (il classico blindato che affaccia sulla scala interna condominiale) è che forma, dimensioni e  colore del lato esterno (affacciato sulla scala comune) sia in armonia con quelli delle altre porte interne, onde non “alterare il decoro architettonico”. Non possiamo ridurre o aumentare la dimensione del varco, ma solo giocare sulla dimensione relativa delle ante.

Stessa situazione sugli infissi esterni: inferriate, sbarre, doppi infissi devono solo evitare di alterare in modo evidente il decoro architettonico del palazzo, ma non possono essere vietate. Conviene in ogni caso, informare l’assemblea comunicando l’intenzione di dotarsi di questi dispositivi e concordarne estetica e colore per non incorrere in eventuali ricorsi giudiziari (lunghi e costosi).

Oltre a tutto questo occorre verificare che un regolamento condominiale non vieti espressamente il montaggio di questi strumenti, soprattutto se questo è stato votato all’unanimità o se è stato firmato in sede di rogito. In questi due casi è tassativo attenersi a quanto scritto nel regolamento.

Se volessimo invece installare un allarme per proteggere casa?

Intendiamo un qualunque sistema che, al verificarsi di una intrusione, dirami un allarme attraverso una sirena ed eventualmente attraverso linea telefonica o per via telematica. In questo caso occorre essere certi che il sistema sia tarato in modo da ridurre al minimo il rischio di suonare senza ragione. In secondo luogo occorre che non suoni tanto forte o tanto a lungo da disturbare i condomini. L’assemblea potrebbe infatti decidere di accertare l’entità delle emissioni sonore e, in caso di superamento della normale tollerabilità, richiedere l’immediata disinstallazione dei dispositivi.

La prossima settimana affronteremo l’ampio tema di telecamere, videocitofoni, videosorveglianza privata e comune.

Auguro a tutti una settimana sine cura.

 


Michele Donati

giovedì 5 settembre 2019