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1^ Christams Run Forlì

Sabato 14 Dicembre 2019

1^ Christams Run Forlì

E’ un pò di tempo che dall’alto del piedistallo Aurelio Saffi scruta l’orizzonte. “Dove sono i forlivesi?”. Ha ragione ci sono più piccioni che umani. Dovrebbe presto entrare in azione un falco ma questa è un’altra storia. In pochi decenni Forlì è diventata la città più metafisica della Romagna. De Chirico salterebbe di gioia: deserti urbani, spazi vuoti. Soprattutto interiori. Eppure la città è uno scrigno di tesori: nobili palazzi, chiese ricche di opere d’arte, musei in odore di rinascita, tra cui quello in fieri dello sport, cortili segreti, il San Domenico, l’architettura razionalista. 

Basterebbe poco per rianimarla. “Non c’è più il senso civico,” spiega Letizia Balestra, neo consigliera comunale, anima e cuore dell’imminente, prima edizione della 1^Christmas Run Forlì. Se per senso civico si intende il goliardico spirito di aggregazione che animava la città negli anni ‘70-‘80. Lo ricordano bene i forlivesi più stagionati quel brulicante, spensierato alveare: si facevano “vasche”, non c’era un negozio sfitto, i quattro corsi erano affollati, la gente si guardava negli occhi. La sfida dell’amministrazione comunale è ambiziosa. Fare di Forlì la capitale della Romagna: un faro culturale e sociale. Per quanto riguarda la genesi del progetto, è presto detto. Un giorno Letizia, riminese trapiantata, vide negli occhi di due nonnini seduti in un bar in Piazza Saffi.. una strana luce, molto simile a ciò che si può definire malinconia. E infatti, tra un caffè e l’altro, le confessarono la nostalgia per la città della loro gioventù. “Era viva”, dicevano, “aperta, piena di energia”. In un baleno scattò la molla: una corsa podistica come valore aggregante per la “rinascita” di Forlì. Basteranno 10 km di scarpinata nel centro storico con partenza e arrivo dalla basilica di San Mercuriale? Chi fa sport e ne conosce i valori universali annuirà. Si, perché correndo nascono legami indissolubili. E cadono le barriere. Giovani, anziani, atleti, appassionati di ogni latitudine e credo religioso. Basta uno sguardo, l’incoraggiamento di chi ti corre accanto. E se prima arrancavi, torni a volare. Il desiderio è che il 14 dicembre, il giorno della corsa, i partecipanti arrivino numerosi, in compagnia di parenti e amici. Così per una volta saranno riminesi e ravennati a popolare Forlì. E non viceversa. Prima falcata, per restare in tema, verso l’identità perduta. Inoltre una città in movimento è una città sana. Inutile decantare le virtù della pratica sportiva: apre la mente, migliora l’efficienza dell’apparato cardio-circolatorio, abbassa il colesterolo, irrora capillari sconosciuti. Se poi al viver sano si affianca la solidarietà, il gioco è fatto. In questa prima edizione il ricavato andrà all’Avis, Associazione di volontari che offre disponibilità di sangue ai pazienti che ne hanno necessità. E la cifra raccolta sarà riportata su un simbolico assegnone lungo un metro. A dar man forte al progetto ci saranno ANMIC , Associazione in rappresentanza degli invalidi e ANFFAS che dal 1969 tutela gli interessi dei disabili. Ma hanno aderito anche il dinamico Lions Club F.C Terre di Romagna, promotore di molteplici iniziative territoriali e Incontro senza Barriere, a sua volta attivo nell’organizzare attività sportive per diversamente abili. “Nell’ottica dell’inclusione sociale”, racconta la consigliera comunale, “abbiano cercato di allargare il progetto il più possibile”. E infatti, in contemporanea, Letizia ha dato vita a  “Quelli che lo sport”, un contenitore culturale e sportivo in cui tutti possono diventare protagonisti proponendo eventi e progetti a favore della triade sport, salute, solidarietà. I padrini della corsa, runner loro stessi per la giusta causa, saranno il comico Andrea Vasumi e il predappiese Lorenzo Lotti,“l’uomo degli altipiani”. Naturalmente la gara non è competitiva, è una corsa di beneficienza, ma chi riuscirà a stargli alle calcagna, il record di Lorenzo è il fantastico 2h, 30’e 26’ stabilito alla Verdi Marathon di Salsomaggiore, non dovrebbe allontanarsi molto dal podio. “In questo caso l’agonisno c’entra poco”, spiega il maratoneta.“Io e il gruppo di Predappio, correremo nel più puro spirito della solidarietà”. Le iscrizioni sono aperte. Anche poco prima della partenza; una corsetta tra le braccia della città, tanto per dirle che non ci siamo dimenticati di lei. E alla fine, oltre la linea d’arrivo, pentoloni di vin brulè offerto dal Gruppo Alpini. Di nuovo tutti uniti, finalmente in una piazza gremita. Scommettiamo che il buon Saffi torna a rivedere la “luce?

Paolo Simoncelli


Redazione Diogene

lunedì 9 dicembre 2019