Marco Vallicelli, storico dell'arte, condurrà una visita guidata al Santuario della Madonna del Lago, via Lago 817, Bertinoro. Si tratta del secondo appuntamento del ciclo di incontri dedicato alla scoperta delle pievi e di altri antichi luoghi di culto promosso dall'Associazione Culturale Antica Pieve, presieduta da Claudio Guidi. Il Santuario della Madonna del Lago presenta attualmente un’ampia facciata sette-ottocentesca. Al visitatore attento rivela però ancora evidente memoria delle sua antica fondazione, rappresentando uno dei rari esempi di romanico rurale della Romagna. Le origini di questo luogo di culto si perdono nella leggenda. Nei pressi del luogo dove sorge il Santuario della Madonna del Lago c'era, fino al Settecento, epoca in cui venne prosciugato, un lago, la cui esistenza spiega l'origine della denominazione della località, che si è conservata fino ai nostri giorni. Al lago era legata la leggenda di S. Ruffillo, il primo vescovo di Forlimpopoli, che, attorno al 330, liberò il territorio circostante da un drago (l'eresia) ed al quale, successivamente, la Vergine apparve sulle acque del lago. Ma il sorgere del Santuario è soprattutto legato ad una bella immagine della Madonna dipinta su tela aderente ad una tavola di quercia, di provenienza orientale; la stessa immagine che ancor oggi si conserva nella chiesa. La leggenda vuole che alcuni religiosi sarebbero riusciti a strappare dalle mani degli iconoclasti di Costantinopoli, nel sec. VIII, l'immagine miracolosa della Vergine, un’icona bizantina, traendola in salvo dal rogo (e a testimoniare questa vicenda ci sarebbero i segni lasciati dalle fiamme, dato che la parte inferiore della tavola presenta ampie bruciature...). Un monaco camaldolese l'avrebbe portata nella Badia di Urano, oggi non più esistente, ma fin dal secolo X molto importante nel territorio di Bertinoro. Sempre la leggenda racconta che qualche tempo dopo la tavola scomparve dall'Abbazia e la mattina seguente fu ritrovata sulle acque del lago dove secoli prima era apparsa la Madonna a S. Ruffillo. Riportata ad Urano per altre due volte, si ripeteva la “fuga” nel vicino territorio. Fu così che, nei pressi del lago, gli abitanti costruirono, fin dagli anni precedenti al 1000, una piccola cappella per il culto della Vergine, documentata in maniera attendibile negli annali camaldolesi, nonché un primo “Santuario”, intorno al 1162. Un fatto è certo: vista l'attendibilità degli annali camaldolesi, nel 1181, quando il vescovo di Forlimpopoli donò la chiesetta del Lago ai camaldolesi, l'immagine aveva già dietro di se una storia e una leggenda, quindi, già in quella data, era considerata antica. Quella del 1181 è la più vecchia attestazione della chiesa della Madonna del Lago: Gregorio Vescovo di Forlimpopoli concesse questa sacra costruzione ai monaci Camaldolesi di Urano (nella persona di Don Placido, tredicesimo priore dell'Ordine), in Bertinoro. Ai presenti sarà consegnata in omaggio copia della pubblicazione "Antiche Pievi. A spasso per la Romagna. Settima parte" a cura di Marco Vallicelli, Marco Viroli e Gabriele Zelli, foto di Tiziana Catani e Dervis Castellucci.