Andrea Donori conduce una visita guidata alla Chiesa di San Giorgio in Trentola, in occasione de "La lunga notte delle chiese", evento promosso a livello nazionale da diverse associazioni che consente di visitare centinaia di luoghi di culto e di valorizzarne il ruolo storico, culturale e sociale. La chiesa viene ricordata in un documento dell'archivio capitolare del 10 giugno 1118, ma in zona quasi sicuramente esisteva un luogo di culto risalente a qualche secolo prima in considerazione del fatto che la località fu abitata fin dai tempi romani, come testimonia il toponimo Trentola. Risale al 1128 la cessione della chiesa, insieme a terreni circostanti, all'abate del monastero di San Mercuriale. L'amministrazione degli abati di San Mercuriale, mediante un vicario si protrasse fino alla metà del XVI secolo quando cominciò ad essere amministrata dai vescovi di Forlì. Su progetto dell'architetto Giuseppe Merenda nel 1756 l'edificio venne modificato e la torre campanaria fu abbattuta e non più ricostruita. Un intervento che si protrasse dal 1926 al 1932, voluto dal parroco don Eugenio Servadei Mingozzi, riportò la chiesa alle forme attuali, compreso la riedificazione del campanile. A seguire, Gabriele Zelli ricorderà don Carlo Zoli, parroco di San Giorgio dal 1940 al 1948, che in un suo diario quotidiano ha raccontato quanto avvenne in quegli anni nel territorio della parrocchia e in particolare nei mesi caratterizzati dal passaggio del fronte durante il Secondo conflitto mondiale. La storia di quel periodo assume una particolare rilevanza perché nella canonica di San Giorgio erano conservate alcune delle principali opere pittoriche della Pinacoteca civica di Forlì, alcune delle quali sottratte da soldati tedeschi, poi recuperate a Venezia, ad eccezione di una, dopo la fine della guerra.
L'iniziativa è promossa dalla Parrocchia di San Giorgio e dal Comitato di Quartiere Pieveacquedotto, Durazzanino, Malmissole, Poggio, San Giorgio. Al termine momento conviviale.