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Via Gorizia

Via Gorizia

Via Gorizia, ed il suo proseguimento via Lughese, è una delle strade più importanti della prima periferia forlivese, un quartiere laborioso e attivo, fittamente popolato da aziende, esercizi commerciali, attività artigianali, favorite ora dalla nuova apertura della tangenziale, in corrispondenza della via.

Via Gorizia parte da Via Ravegnana, all'altezza del  Foro Boario che fino a pochi decenni fa era sede di un importantissimo mercato del bestiame. A lato di via Gorizia si estendeva  l’imponente sagoma dello zuccherificio Eridania, oggi abbandonata e lasciata cadere in ruderi. Queste realtà non ci sono più, ma sussiste un importante tessuto economico fatto di piccole e medie aziende.

Ma come mai è Gorizia, a dare il nome a questa strada, e come mai essa interseca altre strade con nomi quantomeno bizzarri? Monte Sei Busi? Monte Calvario?

Sono nomi che richiamano alla memoria la prima Guerra Mondiale e le tante battaglie che si combatterono sui fronti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

Gorizia apparteneva all’Impero Austro-ungarico e divenne un simbolo della lotta agli austriaci quando fu conquistata ed annessa all’Italia nel 1916.

Furono anni di logorante guerra di trincea e di epiche battaglie, in cui persero la vita centinaia di migliaia di soldati, da ambo le parti. Dal 1915 al 1917 sul fiume Isonzo furono combattute dodici terribili battaglie, basti pensare che la decima di queste, durata dal 12 maggio al 5 giugno 1917, causò 36.000 morti italiani e 17.000 austro-ungarici. La dodicesima battaglia dell’Isonzo è nota anche come la battaglia di Caporetto, probabilmente la più grave sconfitta mai subita dall’esercito italiano, al punto che ancora oggi è sinonimo di una vera e propria disfatta.

Il Monte Sei Busi è una collina situata nei pressi del Sacrario di Redipuglia, il monumentale cimitero militare dedicato agli oltre centomila caduti italiani della Grande Guerra. In questo rilievo, teatro di cruenti combattimenti nella prima parte della guerra, fino alla conquista di Gorizia, è stato realizzato un museo all’aperto che consente di visitare le trincee dei due fronti, in alcuni punti situati a distanza ridottissima, quasi a “tiro di sasso” da una parte all’altra. Percorrendo questi camminamenti ci si può rendere conto, almeno in parte, delle spaventose condizioni di vita dei dei nostri soldati al fronte.

Il monte Calvario è una collina situata sulla sponda destra dell’Isonzo, dove erano attestate, a difesa di Gorizia, le forze austroungariche. La sua conquista fu tentata più volte dai soldati italiani, subendo ingenti perdite, fino alla presa definitiva nel 1916.

Siamo nel Carso friulano, una landa aspra e arida, caratterizzata da paesaggi straordinari, di rara bellezza. Ricco di grotte di varie dimensioni e di falesie che si gettano verticali in Adriatico, l’Altopiano Carsico è attraversato da una fitta rete di sentieri che si possono percorrere a piedi o in mountain bike. Sul Carso è possibile visitare le fortificazioni, le trincee ed i camminamenti utilizzati dai soldati durante la Grande Guerra. I monumenti, i musei ed i numerosi resti delle opere militari edificate in queste zone, costituiscono la testimonianza dei tragici avvenimenti del ‘15/’18, da visitare e fissare nella nostra memoria.


Redazione Diogene

lunedì 7 aprile 2014