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Via Gorizia

le cose più importanti che la caratterizzano e la circondano

Via Gorizia

In questa seconda puntata dedicata a via Gorizia vogliamo evidenziare le cose più importanti che la caratterizzano e la circondano, prime fra tutte le attività commerciali e artigianali.

Cominciamo il nostro percorso dal  Foro Boario, dove ha inizio via Gorizia. 

Il quartiere prende il nome dallo storico mercato del bestiame che iniziò l'attività nell'attuale area nel 1927, con i servizi indispensabili come tettoie, pesa etc. Negli anni seguenti, su progetto dell'ing. Arnaldo Fuzzi, fu costruito l'edificio che tutt'ora possiamo ammirare composto da tre corpi divisi da ampi portici.

Nel corpo centrale, un salone a tutt'altezza era destinato alla contrattazione del bestiame. Ai lati era affiancato da locali su 2 livelli, con bar ed uffici di servizio alle contrattazioni.

Quello di Forlì era un mercato importantissimo, uno dei primi 5 del Paese e vi confluivano compratori da mezza Italia. La maggioranza dei bovini venduti era dell'apprezzatissima razza romagnola, che all'Esposizione di Parigi del 1900 aveva vinto il 1° Premio Mondiale.

Un appuntamento atteso e di successo era il Mercato della Grassa, che si teneva 15 giorni prima della Pasqua e dove venivano scelti i capi più belli per migliorare ulteriormente la razza romagnola.

Negli anni '70, le modifiche apportate alla produzione e alla commercializzazione della carne, portarono al declino il mercato del bestiame, sino alla chiusura del 1987.

Recentemente una parte dei locali del corpo centrale sono stati recuperati per collocarvi la sede della Circoscrizione numero 1. Anche l'area esterna è stata riqualificata con nuove pavimentazioni e  arredi urbani decorativi.

 

In prossimità di via Gorizia,  possiamo fare una bella camminata o anche una corsa nel Parco Paul Harris, conosciuto anche come parco di via Bengasi, ma non molto noto.

Chi lo conosce sa che, a 5 minuti dal centro, può trovare un oasi di verde ricca di varietà di alberi fra cui bellissime acacie che  nel periodo della fioritura colorano e profumano tutto il parco. Per non parlare delle anatre, delle oche e dei cigni che popolano l'ampio lago centrale.

Nel parco possono accedere anche gli amici a 4 zampe.

 

Proseguendo nel nostro percorso non possiamo non soffermarci sulla sagoma dello stabilimento Eridania che si scorge da via Gorizia.

Costruita nel 1900, fu la seconda fabbrica di zucchero, dopo quella di Codigoro, della società genovese Eridania, nata l'anno precedente con lo scopo di produrre e commercializzare lo zucchero. Il nome si ispirò ad Eridano, uno degli antichi appellativi del fiume Po.

Prima della II Guerra Mondiale lo stabilimento forlivese occupava quasi 70.000 mq ed impiegava fino a 1000 dipendenti stagionali. Dopo i gravi danni della guerra, la fabbrica riprese il lavoro a pieno ritmo. Negli anni '50 Eridania era leader in campo nazionale producendo il 55% dello zucchero italiano.

La parabola discendente iniziò negli anni '60 finchè nel 1970 Eridania vendette lo stabilimento al Gruppo Maraldi, che lo utilizzò solo come deposito, fino alla chiusura avvenuta nel 1972.

Attualmente l'area, con circa 15 ettari di estensione, è la più rilevante delle aree industriali dismesse, a ridosso del centro storico.

I terreni sono stati in parte resi edificabili e il comparto centrale dello stabilimento, che si estende per circa 60.000 mq, è ridotto a ruderi e se ne aspetta una degna ristrutturazione.

 

Infine,  passando da via Gorizia a via Lughese, troviamo il  Seminario Vescovile forlivese, all'inizio di via Lunga.

Il seminario, costruito per volere di monsignor Paolo Babini nel giugno del 1963, è oggi il tempio della formazione teologica locale.

Negli anni ha inoltre ospitato il Comitato per la Lotta contro la Fame nel mondo, proveniente dalla chiesina del Miracolo, la sezione staccata della Scuola Media “Giorgina Saffi” e, dal 1979, la Cooperativa “Scuola Aperta” con il Liceo linguistico “Adamo Pasini” e la Scuola Media Libera.“    Il complesso, di recente e importante ristrutturazione, è anche sede dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose “Sant'Apollinare”.

I Quattro corpi a doppia V dell'imponente edificio accolgono anche la Biblioteca del Seminario, a libera consultazione nei pomeriggi feriali, con una dotazione libraria che raggiungerà gli 80.000 testi. Vi sono inoltre un'aula magna da 127 posti, una sala multimediale da 72 sedute, un'aula seminariale di 12 posti, tutte climatizzate e in ambiente 'wireless', oltre ad un parcheggio esterno per cento auto. Il grande edificio al secondo piano accoglie anche la Casa del Clero.

Nella cappellina interna si può ammirare un affresco di Ido Erani, artista di fama internazionale che ha donato la sua opera intitolata “In verità vi dico”


Redazione Diogene

sabato 26 aprile 2014