ASAPS osservatorio pedoni: 11 morti nel mese di marzo 2020
Con la quarantena da coronavirus 30% degli investimenti provocati da pirati della strada
ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – comunica i dati del mese di marzo 2020 dell'“Osservatorio Pedoni” che si è aggiunto agli altri 18 (pirateria, contromano, stragi delle notti del fine settimana, incidenti con bambini, sbirri pikkiati ecc.), con gli incidenti rilevati dalle Forze di Polizia e dalle Polizie Locali con decessi degli utenti più deboli della strada.
Dal 1° al 31 marzo sono morti in Italia 11 pedoni, 9 uomini e 2 donne, in netto calo rispetto ai dati di marzo 2018 (ultimi dati Aci-Istat) quando morirono 43 persone, tutti cittadini italiani. La più giovane vittima aveva 6 anni, investito a San Giorgio Albanese in provincia di Cosenza. Il più anziano è risultato essere un 86enne a Battipaglia (Salerno). Questi dati sono stati raccolti tra i referenti di ASAPS sul territorio nazionale e dai mass-media, e sono ovviamente parziali (anche se indicativi), in quanto i dati che verranno poi ufficializzati da ACI-Istat terranno conto dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall'incidente. Sono 11 i casi di investimenti di pedoni ricoverati in codice rosso in prognosi riservata, presso gli ospedali di zona, registrati a marzo in Italia.
Sul dato di marzo 2020 ha sicuramente influito l'emergenza epidemiologica derivata da “coronavirus” con una quarantena obbligatoria per milioni di cittadini, con un crollo di traffico e numero di sinistri. I dati sulle condizioni del conducente del veicolo che ha investito i 10 pedoni poi deceduti, indicano che uno era in stato di ebbrezza alcolica (rispetto agli 11 morti a gennaio perché il conducente era stato sorpreso in stato di ebbrezza alcolica e a zero a febbraio) nessuno era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (rispetto ai 2 del mese precedente), ma rimangono ben 3 i casi in cui l'investitore è fuggito dopo l’investimento (rispetto ai 6 di gennaio).
Le regioni in cui si è avuto il più alto numero di pedoni deceduti sono la Lombardia e la Sardegna (2).
I veicoli investitori si distinguono in: 8 autovetture, 2 autocarri, e in un caso di pirateria si sconosce il tipo di veicolo. Sui 10 pedoni gli ultra65enni sono 4, per confermare che le persone più anziane sono quelle più a rischio.
“E' incredibile pensare che solo grazie ad una epidemia così grave, possano diminuire i morti sulle strade. Ma i pedoni rimangono gli utenti più deboli. Se analizziamo i pochi sinistri mortali in Italia, scopriamo come l'utente più vulnerabile a marzo rimanga sempre il pedone. Occorre comprendere i nostri limiti alla guida, affrontare ad esempio l'obbligo di indossare abbigliamento retroriflettente di sera, fuori dai centri urbani, revisionare subito un Codice della Strada che dovrà avere maggiore attenzione verso gli utenti vulnerabili” - afferma Giordano Biserni Presidente ASAPS.
Dal primo gennaio al 31 marzo sono stati 80 i pedoni morti. Ad oggi non siamo in grado di dire, quanti morti siano stati provocati dalla distrazione da cellulare, il “virus stradale” che non conosce quarantene. Auspichiamo che il ritorno alla normalità porti ad una seria riflessione di tutto il Parlamento ”.
A questo link, il prospetto complessivo sui pedoni deceduti nel 2020, elaborato dall’Osservatorio Pedoni ASAPS:
https://www.asaps.it/69517-_analisi_pedoni_deceduti*_anno_2020_*il_contatore_e_aggiornato_al_31_marzo_2020_.html
Redazione Diogene
martedì 7 aprile 2020