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Sicurezza alla guida

Marco Viroli ne parla con Giordano Biserni, presidente di ASAPS

Sicurezza alla guida

Marco Viroli

La sicurezza al volante è un tema di costante attualità. Facciamo il punto con Giordano Biserni, Presidente di ASAPS, Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale.

Iniziamo parlando di pneumatici, importantissimi perché sono il punto di contatto del nostro veicolo con la strada. Si avvicina il momento di montare le cosiddette gomme da neve o di dotarsi delle catene.

Quali sono gli obblighi per il conducente?

 

Giordano Biserni

La legge obbliga, qualora risulti necessario per ragioni di sicurezza, all’utilizzo (o quantomeno avere nella dotazione di bordo), di pneumatici invernali o mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve o ghiaccio. Una norma che, se rispettata, oltre ad evitare incidenti, previene blocchi alla circolazione causati da veicoli sprovvisti di questi mezzi durante le situazioni di criticità. L’ente proprietario della strada può imporre l’obbligo di avere a bordo i mezzi antisdrucciolevoli anche in assenza dei fenomeni atmosferici invernali. L’obbligo viene reso noto con l’apposito segnale, la gomma con la catena montata.

In genere il periodo di applicazione di questa norma va dal 15 novembre al 15 aprile.

Non dimentichiamo che appoggiamo la nostra sicurezza e quella dei nostri cari su una parte di gomma poco più grande di una carta di credito. Per questo le gomme devono essere perfette.

M.V.

Ma come si fa a distinguere uno pneumatico invernale?

 

G.B.

La gomma invernale, per essere considerata tale, deve essere contraddistinta da queste marcature: M&S, MS, M-S, M+S. In questo caso la gomma può essere considerata equivalente alle catene da neve omologate. Nell’acquisto, è buona norma verificare sul libretto di circolazione le misure omologate della gomma, i codici di velocità e, se prescritto, anche quelli di carico.

 

M.V.

Gomme e impianto frenante sono sicuramente in pole position quando si parla di sicurezza al volante e di prevenzione degli incidenti, ma anche i comportamenti di chi guida sono fondamentali. Che cosa ci dice al proposito?

 

G.B.

ASAPS ha effettuato recentemente un monitoraggio in tutto il territorio nazionale  sull’utilizzo del telefonino da parte dei conducenti dei veicoli. L’iniziativa, svolta nell’ambito della campagna di sensibilizzazione lanciata da ASAPS, dal titolo “Un messaggio a volte accorcia la vita” ha coinvolto decine di volontari nelle principali città italiane, che hanno pazientemente contato tutti coloro che transitavano intenti a telefonare o messaggiare. Monitorate anche le città romagnole: Ravenna, Rimini, Cesena e la stessa Forlì.

Un lavoro notevole, che ha portato a monitorare oltre trentaduemila guidatori nelle fasce orarie di maggior traffico, in diversi giorni feriali della settimana. Questi i risultati: oltre 4.000 automobilisti intenti a telefonare o messaggiare, per una percentuale del 12,4%.

Oltre il 75% di questi sono risultati di sesso maschile.

Una buona percentuale di guidatori al telefono era ferma al semaforo rosso: anche questo è un comportamento sanzionabile, in quanto anche la fermata all’incrocio resta un atto della circolazione stradale e pertanto soggetto alle norme del Codice della Strada”.

Le rilevazioni dell’ASAPS hanno evidenziato come l’utilizzo del cellulare alla guida sia prevalente al Nord, rispetto al Centro e al Sud e che alcune città, come Verona e Forlì, abbiano superato la media nazionale, con picchi fino al 16%.

 

M.V.

Torniamo all’argomento gomme. Perché sono così importanti?

 

G.B.

Sono importanti perché tutto il nostro veicolo appoggia su quei pochi centimetri quadrati di gomma che toccano l’asfalto. Va da sé che la tenuta di strada, i possibili sbandamenti, gli spazi di arresto, insomma la nostra sicurezza dipenda in gran parte da quel po’ di gomma. E’ opportuno perciò dedicarle molta attenzione, controllandone la pressione almeno una volta al mese e verificando l’usura: il battistrada non deve avere uno spessore inferiore a 1,6 mm. Una gomma sgonfia fa consumare di più ed ha minore durata ed una gomma usurata perde aderenza sul bagnato, innescando pericolosi fenomeni di aquaplaning.

 

M.V.

E con le gomme invernali, come regolarsi con il consumo del battistrada e con la pressione di gonfiaggio dello pneumatico?

 

G.B.

La profondità minima del battistrada (imposta dalla legge) è di 1,6 mm. Con le gomme invernali è meglio evitare di scendere sotto i 4 mm per non perdere troppo di efficacia sulla neve. Al di sotto di tale soglia, infatti, i tasselli sono troppo ridotti di altezza e non hanno più elasticità; ciò vale anche per le (fondamentali) lamelle perché non ci sono quasi più.

Per quanto riguarda la pressione di gonfiaggio delle gomme, per quelle invernali va controllata con maggiore frequenza rispetto a quella dei normali pneumatici estivi. Ricordatevi di farlo almeno ogni sette, dieci giorni, dato che la stagione invernale richiede più attenzione alla variazione di pressione correlata alla temperatura esterna: un gonfiaggio di 2 bar misurato a +20 gradi, scende a 1,74 bar a -5 °C e ad 1,59 quando il termometro tocca i -20 °C. Per questo è consigliabile alzare di 0,2 bar la pressione prima di un viaggio in montagna, perché la temperatura ambientale si riduce con l’aumentare dell’altitudine. Se controllate la pressione delle gomme in un luogo riscaldato, aumentate fino al 20% (es., da 2,0 bar a 2,4) il gonfiaggio rispetto a quanto suggerisce il costruttore della vostra auto, 
perché poi lo pneumatico lavorerà a temperature ben diverse

.

 

M.V.

Come dobbiamo comportarci a proposito della manutenzione della nostra vettura, all’approssimarsi dell’inverno?

 

 

G.B.

D’inverno le condizioni stradali rendono la guida sicuramente più complicata rispetto all’estate: le strade sono più spesso bagnate oppure gelate, si può incontrare la nebbia, fa buio prima, ed una vettura in ottime condizioni permette di affrontare con maggior sicurezza le difficoltà atmosferiche. E’ fondamentale perciò, oltre all’attenzione alle gomme, una corretta manutenzione del nostro veicolo, mantenendo la vettura sempre in ottimo stato.

 

M.V.

Gli italiani sono più attenti alla guida? Com’è la situazione a proposito degli incidenti stradali?

 

G.B.

Per quanto riguarda il 2019, il rapporto ACI – ISTAT ci riporta una diminuzione dei morti (3.173 contro i 3.334 del 2018 -4,8%), sono sostanzialmente stabili i feriti (241.384, erano 242.919 nel 2018: -0,6%) e gli incidenti (172.183 rispetto ai 172.553 dell’anno precedente: -0,2%). Un decesso su due appartiene alla categoria degli utenti vulnerabili.

Da notare un aumento delle vittime nelle categorie vulnerabili, come ciclisti e utenti delle due ruote in genere.

Per quanto riguarda il 2020, l’arrivo della pandemia da COVID-19 ha modificato radicalmente le abitudini e imposto una forte battuta d’arresto della nostra mobilità, che ha provocato una diminuzione di incidenti stradali, dovuta alla minore esposizione al rischio. Dall’analisi dei dati di incidentalità emergono diminuzioni che toccano anche punte del 90% durante il mese di aprile, mediamente il decremento degli incidenti stradali è stato di circa il 72% a marzo e 85% ad aprile. La ripresa della mobilità, a seguito della graduale riapertura delle attività e della riacquisizione della libertà di movimento per la popolazione, ha avuto un effetto anche sull’incidentalità che già nel mese di maggio 2020 ha fatto registrare un aumento.

Alcuni dati recentissimi: nel primo e nel secondo fine settimana di ottobre, dai rilievi della Polizia Stradale e dei Carabinieri (ai quali si dovranno aggiungere poi quelli delle Polizie Locali) rispetto ai corrispondenti fine settimana dello scorso anno, si registra un aumento del numero complessivo dei sinistri, in diminuzione invece il numero dei feriti.

In calo il numero delle vittime, diminuzione evidente soprattutto nel secondo fine settimana, con 16 decessi, rispetto ai 24 del 2019.   

Si sono verificati 7 incidenti mortali con coinvolgimento di veicoli a 2 ruote, pari al 50% del totale.

 

 


Redazione Diogene

lunedì 26 ottobre 2020