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Le interviste di Diogene

Intervistiamo Silvia Chiocciolini, CEO di Teloneria Forlivese

Le interviste di Diogene

Il distanziamento sociale è una delle poche armi che oggi abbiamo per contrastare il Covid-19. Ma dopo ormai 8 mesi di pandemia, per molte persone non abbracciarsi o stringere anche solo la mano, sta causando isolamento, Ci riferiamo soprattutto agli ospiti delle RSA o ai pazienti positivi ospedalizzati che proprio in queste situazioni avrebbero bisogno di un supporto morale, di sentirsi importanti e di un semplice gesto di affetto. Una soluzione per incontrarsi in sicurezza è la “tenda dell’abbraccio” e Teloneria Forlivese, azienda forlivese dal 1980 produttrice di coperture in PVC fisse e mobili, ha creato un separé per permettere alle persone di abbracciarsi di nuovo.

Intervistiamo Silvia Chiocciolini, CEO di Teloneria Forlivese, figlia del fondatore Giorgio Chiocciolini:

Come è nata l’idea di creare il separé dell’abbraccio?

Su una testata giornalistica on line abbiamo letto che un consigliere comunale di Forlì dell’ attuale giunta, Marinella Portolani ha fatto una Question Time  per sollevare il problema della mancanza di spazi all’ interno delle RSA dove utenti e parenti potessero finalmente ricongiungersi, informandoci, abbiamo riscontrato che tante RSA prendevano come riferimento un primo progetto di separè montato in una casa di riposo a Castelfranco Veneto, così abbiamo deciso di provare a svilupparne uno nostro, migliorandolo (dove possibile) in praticità e sicurezza.

 

 

Come funziona precisamente e quali ingombri ha?

Si tratta di un laterale trasparente dotato di manicotti fissi o intercambiabili (esattamente 4 fori di passaggio braccia) per fare in modo che il contatto sia reciproco, il laterale è scorrevole quindi anche in mancanza di spazio può essere aperto durante l’orario di visita e richiuso al termine del suo utilizzo ripristinando gli spazi come in origine.

I fori  di passaggio possono essere posizionati a diverse altezza per fare in modo che anche bimbi o persone in carrozzina possano utilizzarlo, inoltre Il laterale può essere adattabile ad ogni tipo di spazio, ne consegue che anche gli ingombri sono differenti a seconda della richiesta.

 

E’ costruito con materiali classici o ne utilizzate di innovativi ?

Il materiale che abbiamo deciso di utilizzare trasmette il calore reciproco dell’ “abbracciato” e dell’ “abbracciante”, rendendo l’incontro (per quanto possibile) più “umano” e coinvolgente.

 

Avete convertito in maniera diversa la produzione in azienda per questa nuova realizzazione?

Questo non è il nostro Core Business, diciamo che si può definire un’attività parallela che abbiamo deciso di intraprendere visto l’inizio di questo periodo natalizio e il crescente bisogno delle persone di poter ricongiungersi ai propri cari dopo mesi di isolamento.

                                                                                            

Diogene è in attività dal1988 e in redazione c’è chi ricorda un particolare su suo padre.  A fine anni 80 infatti produceva reti e cuscini per contenere le mucillaggini nel mare Adriatico, fenomeno naturale che stava mettendo in ginocchio il settore turistico della nostra riviera. Il vostro contributo fu prezioso. Come fate ad essere sempre all’avanguardia nel trovare soluzioni utili a contrastare emergenze?

I nostri nuovi progetti nascono quasi sempre da una richiesta di mercato (o dalla richiesta diretta di un cliente) alla quale siamo sempre felici di rispondere positivamente, pensando, sviluppando e testando il progetto grazie anche all’appoggio di nostri tecnici e ingegneri.

 

Quali altre soluzioni o servizi avete in mente per il futuro?

Siamo soliti realizzare nuovi progetti ogni anno, ormai il nostro lavoro si è spostato da tempo dal settore fieristico al settore sport e agricoltura, ci stiamo concentrando molto su quest’ultimo ragionando (come buona parte del resto del mondo) sul bio e sulla sostenibilità. Ancora non posso svelare nulla ma possiamo dire di stare già testando qualcosa di unico per il settore allevamento.

 

Siamo soliti concludere le nostre interviste con una domanda:  darebbe dei suggerimenti al governo per affrontare meglio la pandemia ?

E’ chiaro ormai che la mancanza di responsabilità del singolo ha sacrificato più del dovuto il settore produttivo e commerciale del nostro paese.

Posto però che è impossibile un controllo a tappeto su tutto il territorio e ponendo sempre la salute come prima e più importante risorsa per la nostra vita,  il distanziamento sociale e la speranza imminente dell’ arrivo di un vaccino (almeno per le categorie più deboli) è l’unica cosa che ci possiamo auspicare.


Redazione Diogene

giovedì 3 dicembre 2020