Erba di grano - Idee e suggerimenti sull'autoproduzione di prodotti naturali
La primavera sboccia anche a tavola
In questo secondo appuntamento dedicato all'autoproduzione mi sembra molto indicato parlare di ciò che la natura ci offre nel periodo primaverile.
I fiori e le erbe di stagione che crescono spontanee possono arricchire e colorare i nostri piatti oltre che farci star meglio.
Prendiamoci quindi un po' di tempo a contatto con la natura unendo l'utile al dilettevole, rilassiamoci passeggiando in zone lontane dallo smog. L'ideale sono gli argini dei fiumi o i prati in campagna o ancor meglio in collina, possibilmente lontani da campi coltivati per evitare residui di pesticidi.
Muniamoci di una sportina di carta ed eventualmente di un paio di forbici e raccogliamo con le nostre mani, direttamente dalla terra, quello che poi metteremo in tavola.
I fiori commestibili sono tantissimi fra questi tutti i fiori delle piante aromatiche come per esempio il rosmarino, salvia, etc, o anche delle verdure come cipolla, ravanello finocchio, per non parlare dei conosciutissimi fiori di zucca, ma anche il girasole e la rosa. Gran parte dei fiori possono essere utilizzati in cucina a parte alcuni come l'oleandro o il lauro che sono altamente tossici. E' bene quindi, prima di raccogliere fiori sconosciuti, accertarsi che siano commestibili.
Ma torniamo ai nostri fiori primaverili spontanei come le viole del pensiero, la calendula, il lillà, i fiori di acacia e di sambuco, il glicine, il tarassaco, le primule, la malva
Tutti questi fiori possono essere aggiunti crudi alle nostre insalate e in più con i lillà, l'acacia, il sambuco e il glicine si possono fare buonissime frittelle.
I fiori sono un concentrato di minerali, fosforo e potassio e di sostanze fenoliche in quantità superiori, anche di molto, rispetto a frutta e verdura .
Ricchi di fibre, sali minerali e vitamine, agiscono come potenti antiossidanti contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento.
Sul nostro cammino in mezzo alla natura possiamo inoltre trovare:
gli strigoli, ottimi per fare sughi e zuppe;
l'ortica molto indicata per il ripieno di tortelli o nell'impasto di tagliatelle o strozzapreti. Importante: quando si raccolgono le ortiche è necessario coprirsi le mani con guanti di plastica per evitare l'effetto urticante. Una volta messe in ammollo in acqua fredda, le ortiche perdono l'effetto urticante ma è bene indossare ancora i guanti mentre si lavano. Della pianta raccogliere solo la cima con le foglie più giovani e tenere;
del tarassaco, conosciuto anche come dente di leone non si butta via nulla, infatti sia le foglie che i fiori che le radici possono essere utilizzate. Fiori e foglie in primavera, le radici in autunno. Con le foglie e i fiori possiamo fare la classica insalata.
Con i soli fiori si può anche fare una marmellata.
Le radici sono indicate per le tisane e per l'estratto idroalcolico ovvero la tintura madre
Il tarassaco ha benefici effetti sull'organismo grazie alle proprietà diuretiche, leggermente lassative, digestive e calagoghe, depurative, antinfiammatorie;
l'asparago, vive ai margini dei boschi e nelle siepi lungo i fiumi, possiede particolari proprietà diuretiche.
Ricette di cucina a base di fiori:
Risotto ai fiori di tarassaco
Ingredienti per 2 persone
30 fiori di tarassaco (solo i petali), 1 cipolla, ½ bicchiere di vino bianco, 1 litro di brodo vegetale, 4 pugni di riso. Parmigiano a piacere.
Soffriggo la cipolla in un po' di olio, aggiungo i petali di tarassaco poi il riso e faccio insaporire e poi aggiungo il vino. Una volta assorbito aggiungo il brodo caldo. Durante la cottura mescolo quando serve. A fine cottura aggiungo il parmigiano.
Marmellata di fiori di acacia
Ingredienti:
5 mele ( possibilmente bio)
300 gr. di fiori di acacia sgranati
150 gr. di zucchero di canna integrale
acqua
Taglio le mele a tocchetti e le metto in una pentola coprendole leggermente d'acqua. Quando sono tenere le tolgo dal fuoco e le frullo poi le rimetto sul fuoco aggiungendo lo zucchero. Lo faccio sciogliere e poi aggiungo i fiori di acacia. Faccio bollire finchè raggiungo la consistenza giusta. Invaso la marmellata bollente nei vasetti precedentemente sterilizzati. Li chiudo e capovolgo.
Lidia Bendandi
Redazione Diogene
sabato 11 aprile 2015