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Autoproduzione di sapone naturale.

Ingredienti, attrezzature e procedimento per fare il sapone in casa.

Autoproduzione di sapone naturale.

Il mio sapone è una delle cose di cui vado più fiera. Sono ormai 4 anni che non compro più saponi industriali, solidi o liquidi che siano. Fare il sapone in casa, oltre ad essere conveniente, dà la possibilità di utilizzare prodotti naturali e di provata provenienza.

Allergie o dermatiti  spesso possono essere causate proprio da saponi di produzione industriale ottenuti con  prodotti chimici  e trattati con conservanti, coloranti e profumi sintetici.

Anche il sapone fatto in casa si ottiene grazie ad una reazione chimica ma questo è ben diverso dall'utilizzo di prodotti sintetici per realizzarlo.

Per ottenere il sapone quindi serve una base alcalina, sciolta in acqua, che riesca a catalizzare uno o più acidi grassi.

La base alcalina per i saponi solidi è l'idrossido di sodio, più comunemente conosciuto come soda caustica, si trova facilmente in ferramenta o mesticheria, è in scaglie e nel barattolo è bene verificare che ci sia scritto “idrossido di sodio anidrido 98-99 per cento. Immagino che molti di voi si stiano chiedendo come possa essere naturale un sapone se si ottiene grazie alla soda caustica. La soda di per se è certamente corrosiva ma nel processo di saponificazione con gli oli e, in seguito, nella stagionatura, la soda perde totalmente le sue caratteristiche e nel sapone finito non ne rimane più alcuna traccia.

Per  i saponi liquidi si utilizza l'idrossido di potassio, assai più difficile da trovare.

Gli acidi grassi sono tutti gli oli vegetali e i grassi animali.

Naturalmente io utilizzo solo oli vegetali e quello che prediligo è l'olio di oliva extravergine, il migliore in assoluto. L'olio di oliva è un grasso mono-insaturo, molto ricco di insaponificabili, cioè sostanze che non si combinano con la soda caustica e quindi restano intatte nel sapone. E' ricco di qualità emolienti e nutrienti e protegge la pelle permettendole allo stesso tempo di respirare. Il sapone all'olio di oliva produce poca schiuma, cosa che può sembrare strana in un primo tempo abituati alle grandi quantità di schiuma dei saponi industriali,  ma il risultato che lascia sulla pelle, morbida e liscia, lo fa preferire in fretta a quello industriale. L'ultima volta che mi è capitato di lavarmi le mani con un sapone non naturale ho continuato a sciacquarmele per un mucchio di tempo  perchè non riuscivo a liberarmi da una vischiosità persistente che mi era rimasta sulla pelle. Chissà con cosa era fatto quel sapone!

 

Tutti gli oli di semi possono essere utilizzati e miscelati a quello di oliva che comunque deve essere sempre in quantità superiore rispetto agli altri oli.

Ci sono poi anche gli oli classificati nutrienti, come quello di Argan, di Caritè, di Avocado, di Canapa, di Jojoba che però hanno un difetto: sono piuttosto costosi. Quindi se proprio li vogliamo aggiungere si possono mettere in piccole quantità, tipo 50 gr. su 950gr. di olio di oliva.

Si possono utilizzare anche i macerati o oleoliti ( vedi Diogene del 11 maggio  “Autoproduzione di oleoliti” )

Io utilizzo spesso l'oleolito di bacche di alloro, auto-prodotto. Ottengo così una sorta di sapone di Aleppo ma, se devo dirla tutta, il mio mi piace di più.

 

I coloranti

I coloranti li possiamo prendere direttamente dalla cucina: curcuma, curry, cacao in polvere. Oppure anche l'alga spirulina. Le argille. Il caffè, che oltretutto fa ottenere un effetto scrub al sapone.  Meglio evitare o non esagerare con cannella e paprika perchè potrebbero essere irritanti. Si possono fare anche centrifugati di carota per ottenere l'arancione grazie al betacarotene o di erba/spinaci per il verde dato dalla clorofilla.

Con questi coloranti naturali non si ottengono toni forti ma sfumature delicate e col tempo sbiadiscono un po' ma rimane sempre quel bel colore “rustico” che accentua la naturalità del sapone. Si possono usare anche succhi di frutta ma lo sconsiglio perchè possono far irrancidire il sapone molto velocemente

 

Le profumazioni 

Sarebbe inutile farsi un sapone naturale per poi aggiungere fragranze sintetiche, così se riusciamo a fare a meno del profumo intenso possiamo utilizzare gli oli essenziali che danno una buona profumazione ma meno intensa rispetto ad una fragranza sintetica. Di oli essenziali ce n'è una vastissima scelta e si possono utilizzare in base ai propri gusti, ci si può anche sbizzarrire miscelando varie essenze e ricreando aromi personali. A me piace molto quello di lavanda o anche di sandalo e per ora li compro ma mi sto attrezzando anche per auto-produrre gli oli essenziali

 

Altri additivi naturali

Le erbe officinali  sono molto indicate, le possiamo aggiungere secche, preventivamente macinate, e ammorbidite nell'olio essenziale o in un po' dell'olio di base. Le erbe svolgono una leggera funzione esfoliante e migliorano la presa del sapone.

Con le erbe fresche invece facciamo un infuso, molto carico, utilizzandolo come liquido (dove andremo poi a sciogliere la soda). Anche il gel di aloe può essere utilizzato, in parte, in sostituzione dell'acqua.

Le farine, soprattutto quella di mais e la crusca producono un sapone leggermente abrasivo adatto per il peeling.

La farina di riso è adatta come fissativo per gli oli essenziali

I semi di papavero sono l'ideale per dare al sapone anche la funzione di scrub.

 

I metodi per ottenere il sapone sono fondamentalmente due: quello a freddo e quello a caldo. Il procedimento, le attrezzature, gli ingredienti sono sostanzialmente gli stessi ma nel metodo a freddo è il calore naturale della reazione chimica a realizzare la saponificazione mentre in quello a caldo si sottopone il sapone a cottura su una fonte di calore.

Nel metodo a freddo il procedimento è più veloce e semplice ma il sapone ha tempi di stagionatura più lunghi,  nel metodo a caldo bisogna mettere in conto 2/3 ore di cottura con particolare attenzione alle temperature, quindi è un po' più complesso, in compenso i tempi di stagionatura si accorciano notevolmente.

Il metodo che io preferisco e che andrò a spiegare è quello a freddo, utilizzando l'olio extravergine di oliva. 

IMPORTANTE :  la percentuale di soda caustica varia da olio a olio, quindi per chi volesse cimentarsi nella ricetta che indico qui di seguito è bene che non utilizzi oli diversi da quello di oliva.

 

 Innanzi tutto ci sono alcune regole di sicurezza che è bene seguire:

- indossare guanti di gomma, quelli che si utilizzano normalmente nei lavori di casa

- mascherina per non respirare i vapori della soda caustica

- occhiali da piscina o simili per ripararsi gli occhi da eventuali schizzi.

E' indicato anche indossare un crembiule.

Naturalmente il barattolo di soda deve essere ben chiuso quando non si utilizza e fuori dalla portata di bambini.

Utilizzare solo pentole in acciao Inox, contenitori in plastica dura o vetro resistente al calore ( pirex). Assolutamente vietato l'alluminio, ferro o legno che potrebbero corrodersi a contatto con la soda

 

Sapone all'olio di oliva

 

Ingredienti base

1000 gr. olio di oliva

128   gr. soda caustica

300   gr. acqua

 

Ingredienti facoltativi

- Per colorare : A scelta infuso di erbe aromatiche oppure tè o caffè lungo. Oppure  centrifugato di carota o spinaci. Si usano in sostituzione all'acqua, quindi 300gr.

In alternativa curcuma o curry oppure cacao o caffè in polvere  2 cucchiai.

Se utilizziamo il liquido per colorare evitiamo le polveri e viceversa.

- Per profumare : Olio essenziale 15/25ml

- Farine – Fiori secchi

 

Utensili:

Pentola in acciao Inox . Cucchiai di acciao inox e plastica. Recipiente di vetro resistente al calore o di plastica dura. Un termometro in grado di misurare temperature tra i 10 e i 100 gradi. Una bilancia elettronica con divisione a 1 grammo.

Un frullatore ad immersione ( minipimer). 1 bicchiere di plastica. Vecchi giornali . Guanti di gomma, mascherina, occhialini.

Stampi per il sapone: Vaschette in plastica (si possono riciclare le vaschette di gelato confezionato o  varie altre confezioni alimentari purchè in plastica). Stampi in silicone,  gli stessi per i dolci. Bottiglie in plastica o anche tetrapack (del latte o succhi di frutta) facendo attenzione che la plastica che li ricopre sia integra.

 

Procedimento

Cominciamo con il preparare il piano di lavoro. Stendiamo giornali vecchi sul tavolo e ci  posizioniamo sopra tutti gli ingredienti e gli utensili in modo che siano tutti a portata di mano quando ci serviranno.

 

Prima fase : preparo l'olio e la soluzione con soda caustica

Peso l'olio direttamente nella pentola in acciaio inox e poi metto da parte.

Peso l'acqua (o l'infuso, che deve essere freddo quindi preparato un paio di ore prima) nel contenitore di plastica.

Peso la soda caustica in un bicchiere di plastica e poi verso un po' alla volta la soda nell'acqua (mai l'incontrario). Mescolo fino a che tutta la soda si è sciolta. Man mano che si versa la soda, l'acqua aumenta di temperatura fino ad arrivare a 80-90°. Importante indossare guanti, mascherina e occhiali nella preparazione della soluzione.

Quando tutta la soda è disciolta copro col coperchio o anche con uno strofinaccio e la  ripongo in un luogo sicuro a raffreddare.

A questo punto metto la pentola con l'olio sul fornello a fuoco bassissimo e faccio scaldare fino a che arriva a 45 gradi. Utilizzo il termometro per misurare la temperatura. Attenzione perchè l'olio ha capacità di raggiungere il calore molto in fretta.

Intanto che l'olio si scalda la soda si raffredda. Quando entrambi hanno raggiunto i 45° allora è il momento di miscelarli. Non è facile arrivare alla stessa temperatura per entrambi, se ci sono un paio di gradi di differenza va bene ugualmente, l'importante è non andare oltre ai 45° e sotto ai 40°

 

Seconda fase: verso la soluzione caustica nell'olio

Ora che ho raggiunto la temperatura verso lentamente la soluzione di soda nell'olio (mai l'incontrario) e mescolo con un cucchiaio in acciaio, possibilmente a manico lungo, oppure anche con il minipimer. Mescolo con ritmo costante fino a che la soluzione assume un colore opaco più chiaro. A questo punto passo al frullatore ad immersione. Appoggio il minipimer sul fondo della pentola e mescolo a frullatore acceso per un paio di minuti circa . Poi spengo e mescolo a frullatore spento per 1 minuto circa. Alterno così fino alla fine.

 

Terza fase: il nastro

Man mano che mescolo e frullo la miscela diventa più densa e opaca fino a raggiungere la consistenza necessaria, che è denominata “nastro”. I tempi per arrivare al nastro variano a secondo della temperatura esterna o del ritmo di miscelazione

Per capire se ho raggiunto il nastro posso effettuare una prova semplice: passo con un dito ( guantato) sulla superficie della soluzione, se lascio un solco significa che la consistenza è giusta.

 

Quarta fase: aggiunta di additivi naturali

Quando il sapone fa il nastro è il momento di aggiungere gli ingredienti facoltativi.

Spengo quindi il frullatore e aggiungo velocemente al sapone l'olio essenziale per profumare, i fiori o erbe secche, la curcuma o il cacao o altro per colorare. Poi frullo ancora un po' e verso il sapone negli stampi precedentemente preparati sul tavolo. 

N.B. Per fare in modo che  l'olio essenziale mantenga più a lungo la profumazione è indicato miscelarlo con 2 cucchiai di farina di riso o con le erbe secche precedentemente passate al frullatore.

La miscelazione dell'olio essenziale con farina o erbe è necessaria farla prima di iniziare il lavoro in modo che la mistura sia  pronta quando la aggiungo al sapone al momento del nastro poichè in questa fase bisogna agire velocemente.

 

Quinta fase:  la fase del gel

Dopo aver versato il sapone nello stampo lo chiudo con pellicola trasparente e lo ripongo  in un luogo sicuro avvolto da una coperta di lana o uno strofinaccio se l'ambiente è caldo. Dovrà stare così per almeno 24 ore, ancor meglio se sono 48. In questo arco di tempo è bene non toccarlo o scoprirlo perchè, prima di solidificarsi, il sapone attraversa la fase del gel in cui la mistura si scalda e si rapprende fino ad assumere una consistenza gelatinosa. La fase del gel è determinante per ottenere un sapone di buona qualità

Sesta fase : la stagionatura

Passate le 24/48 ore alzo la coperta e tolgo il sapone dallo stampo. Se è uno stampo unico andrò a tagliare con il coltello il panetto, ottenendo così i miei saponi. Con 1 kg di olio si ottengono circa 10 saponi. Se sono stampi separati avrò già i saponi in formato, basta estrarli dallo stampo.

E' arrivato quindi il momento di mettere le saponette in stagionatura. Dovranno stare per circa 2 mesi in un ambiente fresco e ventilato, al riparo da polvere, umidità, luce diretta e calore. Si possono anche confezionare con materiali naturali che permettono di respirare.

Alla fine dei 2 mesi avrò i miei saponi naturali da usare o regalare ad amici, magari per il periodo natalizio o in varie altre occasioni

 

Per chi avesse voglia di approfondire o avere delucidazioni può scrivermi a questo indirizzo: lidiabendandi@yahoo.it
oppure consiglio questo libro: “Il tuo sapone naturale – Metodi, ingredienti, ricette” di Patrizia Garzena e Marina Tadiello – Edizioni FAG Milano

 

A cura di Lidia Bendandi


Redazione Diogene

giovedì 16 luglio 2015