IL PIANTO DELLA VITE
Come un bambino che piange, anche la natura ha voluto sorprenderci. Dopo una fase di dormienza, durante la fine del periodo invernale nel vigneto possiamo assistere ad un fenomeno curioso “Il pianto della vite”.
Temperature oltre i 10 gradi determinano l’attività linfatica, che consente alla linfa stessa di risalire con emissione di un liquido dai vasi xilematici in seguito ai tagli di potatura, ogni 30 secondi in corrispondenza del taglio stesso la pianta rilascia delle goccioline. Il liquido che fuoriesce dai tralci è un concentrato di sali minerali, aminoacidi, acidi organici e auxine; in passato questo estratto veniva utilizzato per curare problemi della pelle, infezioni agli occhi e disturbi digestivi.
Il liquido contiene una sostanza chiamata viniferina, dal potere rigenerante e antiossidante. Per evitare il pianto bisogna intervenire con una potatura precoce , cioe’ anticipare il manifestarsi del fenomeno mettendo le piante nelle condizioni di rimarginare le ferite. Queste goccioline infatti hanno il potere di cicatrizzare i tagli e fungere da protezione per la corteccia della vite. In questo periodo si manifestano possibili patologie fungine quali il mal dell’esca, malattia della vite causata da un gruppo di funghi che colonizzano i vasi linfatici e il legno. quindi è importante intervenire con prodotti a base di micorrize, con le spore di Trichoderma che colonizzano le ferite impedendo l’attecchimento del fungo patogeno. Le micorrize sono funghi antagonisti che vivono in simbiosi con le radici e determinano una resistenza alla penetrazione del fungo .
Alessandro Paganini
lunedì 10 marzo 2025