I dazi USA in agricoltura
Mentre il mondo procede al riarmo e le grandi potenze si organizzano per rafforzare la sovranità alimentare ed energetica, tiene banco uno degli argomenti più scottanti dell’attualità: la politica dei dazi.
Donald Trump, per proteggere le industrie locali dalla concorrenza, decide di innalzare le tariffe sui prodotti che gli Stati Uniti importano dall’Europa. Dopo un incontro con Ursula von der Leyen, il tycoon opta per un incremento del 15% (inizialmente si era ipotizzato un 30%).
Le nazioni europee più colpite da questo provvedimento sono Germania e Italia.
A pesare ulteriormente è la perdita di valore del dollaro nei confronti dell’euro, che costringe gli esportatori a ridurre i prezzi, erodendo così i margini di profitto.
Il nostro Paese esporta negli USA automobili e prodotti farmaceutici, anch’essi penalizzati, mentre le quote per acciaio e alluminio restano invariate.
Nel comparto agricolo, il colpo più duro riguarda il vino: oltre il 70% delle esportazioni è rappresentato da Moscato d’Asti e Prosecco. I dazi colpiscono anche Pinot Grigio, Chianti, vini rossi toscani Dop e piemontesi.
Il rischio per il settore è una riduzione significativa del fatturato, delle vendite e dei margini di guadagno.
Oltre al vino, subiranno contraccolpi anche altre eccellenze italiane: Parmigiano Reggiano, prosciutto, pasta, pomodoro e latte.
Foto Unsplash
Alessandro Paganini
venerdì 15 agosto 2025