Povertà in Romagna: più italiani tra chi chiede aiuto, i numeri sorprendono
Disagio economico, sociale e sanitario in crescita in Romagna, serve il coraggio delle istituzioni per intervenire
La povertà in Romagna cresce e non riguarda solo i soldi. Secondo i dati della Caritas Forlì-Bertinoro, negli ultimi anni il numero di persone in difficoltà è aumentato del 30 per cento, con bisogni complessi che spaziano dal disagio economico a quello sanitario e relazionale.
Domenica 16 novembre, in tutte le parrocchie della diocesi, si celebrerà la nona Giornata Mondiale dei Poveri, un’occasione per riflettere sull’importanza della solidarietà. Nei giorni precedenti, sabato, si terrà anche la colletta alimentare nei negozi e supermercati del territorio, con prodotti destinati a chi è in difficoltà.
Secondo l’Osservatorio delle povertà e risorse della Caritas Forlì-Bertinoro, gli accessi ai Centri di ascolto negli ultimi mesi del 2025 hanno raggiunto quasi 900 persone, tra italiani e stranieri. Il 55 per cento di questi segnala gravi fragilità sanitarie e sociali, mentre all’Emporio della diocesi sono 2.500 le persone che accedono agli aiuti, metà delle quali italiane.
"La Caritas è radicata sul territorio, ma servono strumenti nuovi e interventi multidimensionali – spiega Filippo Monari, direttore della Caritas – Non basta offrire un pasto o un letto. Bisogna lavorare con le istituzioni e la comunità per dare risposte integrate".
Monari ricorda anche il protocollo con Comune ed Hera per evitare il distacco delle forniture ai più fragili e sottolinea l’importanza del Fondo di Solidarietà e dei contributi 8 per mille. Con il venir meno di fondi legati a PNRR e alluvioni, "serve coraggio da parte delle istituzioni, mettendo la lotta alla povertà al centro delle politiche locali".
Emanuele Bandini
mercoledì 12 novembre 2025