Sicurezza sulle strade
Parliamo con Giordano Biserni Presidente Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
Marco Viroli - L’estate 2018 è ormai un ricordo ed è tempo di bilanci. Com’è andata questa estate sulle nostre strade?
Giordano Biserni - L’estate è da sempre un periodo ad alta frequenza infortunistica: più traffico, più distrazione, più confidenza con gli alcolici. Il mese di agosto appena trascorso con le tragedie di Genova, Bologna e Foggia è stato devastante e ha determinato una fase di non ritorno nel sistema strade. Da segnalare anche il dato estremamente preoccupante degli incidenti fatali ai bambini nei mesi di luglio e agosto.
M.V. - Parlare di aride cifre nel caso dei bambini può sembrare disumano, però penso che sia fondamentale monitorare gli incidenti per trarne indicazioni utili al miglioramento della sicurezza.
G.B. - Nei soli due mesi di luglio e agosto secondo l’Osservatorio ASAPS sono state 17 le piccole vite di età fino a 13 anni che si sono spente per sempre sulle strade del nostro Paese, esattamente 6 in luglio e 11 in agosto, dove sono compresi i 3 bambini deceduti nel terribile crollo del viadotto Morandi a Genova.
Da inizio anno le piccole vittime della strada sono già 40, come in tutto il 2017: alcuni trasportati, alcuni travolti mentre erano a piedi, alcuni in bici.
M.V. - E’ una situazione incredibile e drammatica, rispetto alle vostre aspettative di una inversione di tendenza. Siamo molto lontani dall’obiettivo europeo di ridurre del 50% il numero delle vittime sulle strade entro il 2020.
G.B. - Per chi come noi dell’ASAPS confidava finalmente in una inversione di tendenza la delusione è totale. Viviamo queste piccole vittime come una vera sconfitta per il nostro impegno, per le nostre campagne per la sicurezza e il rispetto dei più piccoli sulle strade. Insistiamo nel dire che ogni volta che muore un bambino sull’asfalto, la responsabilità è sempre e solo di un adulto che non rispetta le regole: velocità, ebbrezza alla guida, distrazione da cellulare. Un adulto, spesso un genitore, che non posiziona il piccolino e non lo fissa regolarmente al suo seggiolino e anche quando è investito perché attraversa improvvisamente la strada, la responsabilità è di un altro adulto che non ha vigilato. Sulla strada l’unico incolpevole è sempre e solo il bambino!
M.V. - Auspicate anche in Italia una vision zero?
G.B. - Noi non ci daremo pace finché non si arriverà a quella vision zero che si sono dati alcuni paesi del nord Europa, un progetto di sicurezza stradale che ha l’obiettivo di ridurre a zero le vittime degli incidenti stradali. Purtroppo siamo ancora molto lontani. La sconfitta ancora oggi è piena.
Sosteneteci nella nostra battaglia per la sicurezza dei nostri bambini sulle strade!
Redazione Diogene
giovedì 18 ottobre 2018