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Le tre domande a Francesco Occhipinti

Le tre domande a Francesco Occhipinti

Con un balzo in avanti di 44 posizioni, la città di Forlì si è guadagnata il 12° posto nella classifica contenuta nel report “Ecosistema Urbano 2020”, stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore. Il rapporto fotografa il cambiamento green e le performance ambientali dei vari capoluoghi italiani e Forlì porta a casa un bel risultato, anche se, a guardar bene i dati, è meglio non adagiarsi troppo sugli allori. A che punto siamo veramente sul fronte della sostenibilità ambientale? L’abbiamo chiesto a Francesco Occhipinti, presidente di Legambiente di Forlì-Cesena.

Su quali fronti Forlì si segnala in positivo?

 

Uno degli indici che ha permesso alla città di raggiungere una posizione alta della classifica è il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti: infatti, Forlì è passata dal 66° al 18° posto, con una produzione di rifiuto differenziato che è salita dal 51 al 73,8%. Il dato più incoraggiante è la sensibilità dimostrata dai cittadini forlivesi, con una diminuzione della quantità di rifiuti prodotti pro-capite che ha portato la città dalla 66esima alla 33esima posizione. Anche per quel che riguarda le piste ciclabili, Forlì si attesta su un buon 17° posto.

 

In quali ambiti dobbiamo ancora migliorare?

 

Non brilliamo relativamente ai trasporti, con una discesa nel tasso di motorizzazione pro-capite dal 56° al 58° posto. Forlì si posiziona, poi, alla 68esima posizione per gli incidenti stradali ed è a metà classifica (55° posto) per il trasporto pubblico. C’è molto da lavorare anche sulle isole pedonali, per le quali la città non vanta un buon posizionamento (67° posto), motivo in più per non riportare le auto in piazza Saffi. Altro dato non incoraggiante è quello relativo alla qualità dell’aria, con un 57° posto. Rispetto alle PM10, in viale Roma non siamo lontani dai 35 sforamenti annui consentiti, con 5 superamenti dei valori limite negli ultimi 10 giorni. C’è una correlazione tra questo dato e l’aumento del traffico generato dal nuovo punto vendita Lild. Per questo stesso motivo non pare quindi opportuna la realizzazione di un Megastore a Coriano. Sul fronte del consumo di suolo, l’indice non è confortante (63° posto): in tempi di cambiamenti climatici sarebbe meglio riqualificare gli edifici esistenti, visti anche gli incentivi in vigore, piuttosto che cementificare.

 

E gli inceneritori?

 

L’obiettivo è il loro spegnimento nel 2025. La situazione attuale non ha senso: Forlì viene ad essere penalizzata per l’afflusso di rifiuti da Comuni limitrofi che non si avvalgono di un sistema di raccolta dei rifiuti altrettanto virtuoso. Quanto all’inceneritore per rifiuti sanitari Essere Spa (ex Mengozzi), era stato istituito un Tavolo Tecnico Scientifico con lo scopo di monitorare gli inquinanti prodotti dall’impianto. Sono state condotte alcune attività sperimentali per determinare i tempi di residenza dei fumi in camera di post-combustione, ma la documentazione elaborata dal laboratorio Ciclope dell’Università di Bologna è insufficiente. Ciononostante, Arpae ha arbitrariamente dichiarato conclusi i lavori del Tavolo, interrompendo questo percorso tecnico a tutela della salute collettiva.


Laura Bertozzi

lunedì 23 novembre 2020