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Tre domande a Gaetano Foggetti

Tre domande a Gaetano Foggetti

Sarà un Natale diverso, ma non per questo meno autentico e ispirato alla solidarietà. E allora, perché non dedicare un pensiero in più alle realtà che operano nel sociale? Nel caso dell’Ail di Forlì-Cesena Odv, una delle 81 sezioni provinciali dell’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma, si tratta anche di un “regalo di compleanno”: l’organizzazione di volontariato, infatti, ha festeggiato il suo primo quarto di secolo il 29 novembre scorso. In questi giorni che precedono l’inizio delle festività, la nuova sede di Ail Forlì-Cesena (viale Roma 88) è vestita a festa per la distribuzione di Stelle di Natale, bracciali e dolciumi (tel. 0543.782005). Sulle azioni sostenute da questa raccolta entra nel merito il presidente Gaetano Foggetti.

Come stanno andando le vostre tradizionali campagne?

 

La distribuzione dietro offerta minima delle Stelle di Natale, iniziata il primo week-end di dicembre nelle piazze, continua presso la sede di Ail Forlì-Cesena, dove abbiamo allestito un banchetto con tanti tipi di prodotti destinati alla raccolta fondi, e online alla sezione “Natale Solidale Ail” del nostro sito (www.ailforlicesena.it). Siamo andati nelle piazze con ottimismo e c’è stata una risposta importante da parte della Romagna: le persone ci hanno proprio cercato per dare il loro contributo solidale. Questo è segno del rapporto di fiducia che si è creato in questi 25 anni con i privati e le aziende che ci sostengono.

 

Su quali fronti si dispiega l’azione di Ail Forlì-Cesena?

 

Fin dalla sua fondazione, l’associazione si è posta come obiettivo il supporto alla ricerca scientifica, sostenendo con borse di studio di tre anni i giovani medici ematologi, di seguito assunti in pianta stabile. Siamo passati da un solo specialista nel 1997 alle 14 unità odierne, che fanno parte dell’équipe ematologica dell’Irst Irccs di Meldola, competente anche per l’ospedale “Bufalini” di Cesena. Otto di questi medici hanno iniziato la loro carriera professionale grazie alle borse di studio dell’Ail. Finanziamo anche il servizio di assistenza domiciliare ematologica, attivo nel forlivese dal 2002 e nel cesenate dal 2011, che dispone di 4 medici. Di recente è partito anche il nuovo servizio di psiconcologia, presso la nostra sede di viale Roma. Infine, sta per partire il servizio di assistenza domiciliare pediatrica infermieristica oncoematologica, che vede unite le tre Ail della Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini). In generale, la nostra progettualità va sempre di più nella direzione dei servizi domiciliari.

 

Come mai la risposta al vostro appello è così forte?

 

Il patrimonio di fiducia e relazioni consolidate negli anni sono la chiave. Soprattutto, siamo chiamati a rendicontare tutto ciò che ci viene donato. Operiamo nel volontariato, ma il primo gennaio di ogni anno abbiamo un impegno di spesa superiore ai 200mila euro: è una grande sfida “imprenditoriale” trovare questa cifra per coprire i costi dei servizi, ma con tutto lo slancio che deriva dal volontariato. Dal 30 ottobre 2019, inoltre, abbiamo una nuova sede, che vorremmo diventasse una casa per i volontari e per chi vuole entrare a far parte della nostra grande famiglia.


Laura Bertozzi

giovedì 17 dicembre 2020