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Tre domande a Alessandro Corsini

Tre domande a Alessandro Corsini

Alessandro Corsini, modenese di nascita, è stato assunto nella Federazione provinciale dei coltivatori diretti della provincia di Modena nel 1987. Nel 2010 ha assunto l’incarico di Direttore generale della Coldiretti di Grosseto, poi nella Coldiretti di Parma, quindi in quelle di Lucca e Massa Carrara. È stato anche Sindaco per due mandati nel Comune di Fanano. Direttore di Coldiretti Forlì-Cesena e Coldiretti Rimini da Aprile 2022, da Maggio 2022 anche rappresentante del settore agricolo nella giunta della Camera di Commercio della Romagna.

Quanto sono gravi i danni causati dalla siccità?

Sono molto gravi. A livello nazionale sono stati calcolati 3 miliardi di danni causati dalla carenza idrica. Diciamo che è una problematica sulla quale da anni noi di Coldiretti chiediamo al Governo di intervenire, sollecitando la creazione di nuovi invasi che possano contenere l’acqua piovana. In Italia purtroppo riusciamo a raccoglierne soltanto l’11%, quando potremmo arrivare tranquillamente fino al 50%. In questo modo avremmo risolto il problema delle annate siccitose come questa. Inoltre potremmo anche riuscire a dare delle risposte ai cittadini italiani che chiedono di avere autosufficienza alimentare. Siamo molto preoccupati per le nostre coltivazioni. Stiamo parlando di kiwi, ortaggi, vigneti in collina. Le eccellenze del nostro territorio sono a rischio.

E' difficile trovare lavoratori in agricoltura?

Assolutamente sì. Anche qui abbiamo grossi problemi. Le quote di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto in Italia è stato alzato a 69mila, ma la fetta riservata all'agricoltura è di soli 42mila posti. La nostra domanda però è di 100 mila lavoratori. Dunque abbiamo grosse difficoltà a reperire manodopera per far fronte alla raccolta dei prodotti, che come sappiamo avviene in maniera anche improvvisa. Quest'anno infatti c'è stato un anticipo della raccolta della frutta, in quanto le temperature sono salite improvvisamente e non siamo riusciti a trovare personale adatto per poter affrontare questa problematica. Inoltre abbiamo bisogno di snellire la burocrazia per avere una una maggiore flessibilità e tempestività. Il nostro lavoro è legato all'andamento climatico e quindi nel momento del bisogno dobbiamo potere assumere immediatamente del personale. Altra cosa molto importante sarebbe riuscire di nuovo a coinvolgere i giovani e anche i pensionati.

C'è stato un aumento delle presenze negli agriturismi?

Si, a giugno abbiamo assistito ad un ritorno del turismo nelle campagne. Per quanto riguarda i 25.000 agriturismi presenti in Italia c'è stato un vero e proprio boom. Questo significa che lo scorso mese il turista ha scelto di soggiornare in territori di collina o di montagna. I nostri borghi hanno fatto sicuramente da traino. Anche perché a livello eno-gastronomico sono molto ben conosciuti. Pensate che il 92% delle produzioni tipiche nazionali nascono nei comuni italiani con meno di 5000 abitanti. Diciamo che questo aumento che è stato del 67% nel mese di giugno ha portato 6 milioni e 500mila Italiani in vacanza negli agriturismi. Chiaramente nei mesi estivi, in luglio ed agosto, il mare continuerà a farla da padrone, però quello che abbiamo assistito nel mese di giugno è stato sicuramente positivo e di buon auspicio.


Emanuele Bandini

giovedì 7 luglio 2022

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