Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

Tre domande a - Diogene Annunci Economici Forlì

Tre domande ad Alessandra Bucchi

Tre domande ad Alessandra Bucchi

Il primo agosto è stato costituito il Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì, nato per riunire e rappresentare tutte le esigenze degli alluvionati e che partecipa all’Assemblea dei Comitati formatisi in tutta la Regione. La Presidente del CUVF, che al momento conta quasi 1000 adesioni, è Alessandra Bucchi, Avvocato civilista residente a Forlì da 25 anni.

Fiumi esondati, si poteva evitare?

La risposta diretta spetta a chi ha precise competenze specialistiche; dovrebbe quindi occuparsene una commissione tecnica che ci aspettavamo fosse subito insediata per indagare le cause effettive dei danni alluvionali. Si consideri che l’alluvione in Romagna è considerata uno dei 3 eventi globali più catastrofici del pianeta nel 2023 da AON. L’ultimo rapporto ISPRA ritiene che il 60% circa della popolazione della nostra provincia sia a rischio alluvione. Ne discende che vi era consapevolezza della fragilità del nostro territorio in tempi ben precedenti ai fatti alluvionali dello scorso maggio. Servirebbe da subito una programmazione diversa del territorio a partire dal Piano Urbanistico e bisognerebbe metterci mano immediatamente per evitare di costruire sulla golena dei fiumi come è avvenuto a partire dagli anni '60. Poi devono essere aggiornati velocemente tutti gli strumenti di protezione civile: basti pensare che nel 2021 questa Amministrazione fece un piano di Protezione Civile che non contemplava zone come i Romiti o San Benedetto tra le aree a rischio idraulico. Le vittime del fango si aspettano risposte e azioni: vogliono sapere cosa è successo e perché, ma soprattutto vogliono un progetto di messa in sicurezza idraulica del territorio per tornare nelle proprie abitazioni e scongiurare il rischio di avere quartieri abbandonati e mutilati.

Finora quali aiuti sono arrivati dallo stato?

Gli unici fondi distribuiti sono i 3.000 euro di indennizzo all’abitazione principale, escludendo pertinenze e garage: un’inezia per chi ha avuto danni strutturali consistenti, spesso per centinaia di migliaia di euro. Molte famiglie sono ancora sfollate, molti luoghi pubblici, case ed imprese devono ancora essere ripulite dal fango per la mancanza di risorse economiche e l’autunno è alle porte. La situazione è molto grave e purtroppo la nostra Amministrazione non ha ancora in mano i dati reali del censimento dei danni e non ha messo in cantiere neppure un tavolo tecnico, che pure ci aveva promesso, per valutare possibili proposte. Vista la gravità dell’evento, ci saremmo aspettati un’altra considerazione da parte del governo nazionale: ad oltre tre mesi a Forlì ed in Romagna abbiamo ancora migliaia di famiglie sfollate, ma chi sta nel palazzo pare non accorgersene.

Cosa chiedete?

Servono indennizzi celeri e trasparenti per chi ha subito danni e un cambio radicale sulla sicurezza idraulica stravolta dai cambiamenti climatici e dall’evento del 16-17 maggio. Di fronte alla lentezza del Governo, chiediamo che si riapra la raccolta delle donazioni e che si comincino a distribuire a partire da chi è ancora sfollato. Anche il Comune potrebbe fare tanto, destinando i proventi delle partecipate per eliminare i costi delle bollette dei cittadini che in questi mesi hanno utilizzato energia e acqua per pulire le proprie abitazioni.

 


Emanuele Bandini

lunedì 28 agosto 2023

ARGOMENTI:     tre domenade