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Le tre domande Mauro Lazzarini

Le tre domande Mauro Lazzarini

Rispetto a momenti passati, nei quali il centro storico di Forlì pareva aver perso di attrattiva, oggi i segnali di una sua vivacità ritrovata ci sono. Il primo indizio di questo fermento sta nella decisione di diversi commercianti di ripopolare la zona centrale della città. Se questo innesca una reazione positiva a catena di interesse da parte di altri operatori, è però vero che alcuni nei nella gestione del centro restano. A farsi interprete della voce degli imprenditori che hanno scelto di scommettere sull’area storica della città è Mauro Lazzarini, presidente di Confesercenti provinciale forlivese e titolare del supermercato Metà.

A cosa si deve la ripresa del centro?

 

La comparsa progressiva di nuovi esercizi commerciali ha fatto da volano, attirando l’interesse di altri commercianti. Questo è stato un fattore importante. Ha contribuito poi a una ripresa di vitalità del centro storico anche il progetto dei “Mercoledì del Cuore”, che quest’anno ha avuto particolare successo. Confesercenti sostiene “Forlì nel Cuore”, la società che promuove le attività produttive e commerciali del centro attraverso questa rassegna, perché alla base dell’iniziativa estiva c’è uno sforzo di coordinare gli operatori e l’offerta di una lettura comprensibile della manifestazione ai fruitori. Visto il ritorno positivo del progetto, questa è senza dubbio una strada da percorrere, perché il centro ha bisogno di iniziative del genere per vivere.

 

Cosa si potrebbe fare di più o di meglio?

 

Si è parlato dei “Mercoledì del Cuore”, ma questa è un’iniziativa sola, che copre solo i mesi estivi. Per riempire gli spazi ancora vuoti in centro servirebbe un programma organico di eventi che copra l’intero arco dell’anno. Se si vuole andare in questa direzione, che porterebbe a un maggiore afflusso di frequentatori, si deve lavorare su due fronti: un coordinamento fra l’Amministrazione e gli attori interessati a far vivere il centro di vita propria e una strategia comunicativa efficace a raggiungere più persone possibile. Un ostacolo alla ripresa del centro sta anche nelle limitazioni del traffico imposte dal piano attuativo comunale per la riduzione delle PM10. Agire per diminuire gli inquinanti è opportuno, ma occorre anche vagliare le singole situazioni: in una città come Forlì, che non è una metropoli, chiudere l’accesso al centro storico è marginale per la riduzione delle polveri sottili e rischia solo di danneggiare l’attrattività dell’area, con conseguente danno per le attività.

 

Quali prospettive ha il centro storico?

 

Ha grande potenziale, è ben servito da altre strutture ed è il naturale luogo d’incontro per la socializzazione. Io ci ho messo anche il mio personale impegno per farlo rinascere, aprendo il supermercato Metà in corso della Repubblica, di fronte all’Hotel della Città, in una zona rimasta vuota a lungo, ma da riqualificare, perché è un’area di transito, specie di universitari. Perché investirci? Perché il centro merita ogni sforzo per essere vivacizzato. La speranza è di non essere i soli a crederci, come a volte sembra. È essenziale che l’Amministrazione sia la prima a scendere in campo per la salute del cuore storico di Forlì.

 

 


Laura Bertozzi

lunedì 27 novembre 2017