Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

Tre domande a - Diogene Annunci Economici Forlì

Tre domande a Monsignor Lino Pizzi

Tre domande a Monsignor Lino Pizzi

Fino al 22 aprile, mons. Lino Pizzi sarà la guida pastorale della diocesi di Forlì-Bertinoro. Ora è vescovo emerito, in seguito alle dimissioni presentate al compimento del 75esimo anno di età. Nell’apprestarsi ad accogliere il suo successore, mons. Livio Corazza, mons. Pizzi ripercorre i suoi dodici anni di ministero sul territorio.

 

Che tipo di comunità ha trovato al suo arrivo a Forlì nel 2006?

 

Prima di diventare vescovo, ero sacerdote nella diocesi di Modena-Nonantola. Al mio arrivo a Forlì ho trovato una comunità abbastanza simile a quella dalla quale provenivo. Il mio primo contatto è stato con i sacerdoti, allora 55 in più rispetto ad oggi, poi ho incontrato un laicato abbastanza partecipe della vita ecclesiale, così come le associazioni, parrocchie, movimenti e gruppi. Ho fin da subito sperimentato un clima di collaborazione con le autorità civili e gli organi di sicurezza. Sono rimasto colpito dal bel lavoro svolto dalla Caritas diocesana e da realtà come la scuola di formazione all’impegno sociale e politico. Gli incontri mensili del clero erano sempre partecipati: si intuiva il desiderio di incontro manifestato dai preti per costruire il senso di appartenenza a una chiesa locale unitaria.

 

Come si è sviluppato il cammino in questi 12 anni?

 

Abbiamo fatto nostri gli orientamenti dei Vescovi italiani, cercando di metterli in pratica con le linee pastorali di ogni anno. Il convegno ecclesiale di Verona ha guidato i primi anni del mio ministero a Forlì-Bertinoro, così come il convegno di Firenze ha segnato gli anni più recenti. In questo modo, abbiamo partecipato al cammino della Chiesa italiana come Chiesa locale. Le iniziative in merito sono state tante. Due esperienze sicuramente importanti per me sono state le due visite pastorali, durate tre anni e mezzo ciascuna. Nella prima ho fatto visita a tutte le parrocchie, nella seconda alle unità pastorali: è stata una grande occasione d’incontro con le realtà parrocchiali, gli anziani, i malati, il mondo della scuola e del lavoro. In questi anni, ho gioito per alcuni avvenimenti significativi, come le ordinazioni sacerdotali e l’ordinazione episcopale di mons. Erio Castellucci, sacerdote di Forlì e ora vescovo a Modena. Lascio una comunità pronta a un cammino pastorale unitario: molto lavoro è stato fatto in direzione di un maggiore coinvolgimento dei laici.

 

Cosa auspica per il futuro della diocesi?

 

L’invito è a tenere alta l’attenzione verso la famiglia, prima cellula della società e della Chiesa. È inoltre importante valorizzare un ruolo da protagonisti dei giovani nell’evangelizzazione. Ritengo che sia da continuare l’esperienza delle unità pastorali, che Forlì-Bertinoro ha in comune con un centinaio di diocesi in Italia. Occorre inoltre puntare sulla formazione dottrinale e pastorale dei laici, che, insieme ai giovani, sono il futuro. Quello che mi preoccupa maggiormente è il calo dei sacerdoti, quasi dimezzati rispetto al momento del mio arrivo. Per le nuove vocazioni ripongo però la speranza in realtà giovanili vivaci come Agesci, Azione Cattolica,  Comunione e Liberazione e Rinnovamento dello Spirito.

 


Laura Bertozzi

venerdì 16 febbraio 2018