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Tre domande a Jacopo Morrone

Tre domande a Jacopo Morrone

Riorganizzazione istituzionale, sicurezza, immigrazione, sanità e fisco. Questi alcuni dei temi caldi che Jacopo Morrone, segretario di Lega Nord Romagna e parlamentare forlivese eletto il 4 marzo scorso al collegio plurinominale della Romagna per la Camera, si impegna a portare avanti nell’interesse del territorio. Non solo: Lega Nord si sta già muovendo per le amministrative del 2019 a Forlì, che, a detta di Morrone, avranno esiti totalmente nuovi rispetto al passato.

Un Governo basato sull’intesa tra Lega Nord e Movimento 5 Stelle può garantire stabilità al Paese?

 

Sull’elezione dei presidenti delle due Camere un accordo è stato trovato. Lo stesso è auspicabile che avvenga intorno alle riforme prioritarie da portare avanti, come Def e legge di bilancio. Difficile dire se avremo un Governo in tempi brevi o se torneremo a votare: dovesse prevalere la seconda ipotesi, ritengo improbabile un voto a novembre di quest’anno. Più plausibile tornare alle urne nel 2019 per le Europee. Il programma della Lega è molto chiaro su sicurezza, sanità, stop alla legge Fornero e riforma della giustizia: se i 5 Stelle condivideranno alcuni di questi punti, il Governo si farà e sarà stabile. Per parte nostra, siamo disposti a venire a patti su alcuni punti del loro programma, come il reddito di cittadinanza, anche se non lo intendiamo come forma di assistenzialismo puro ma come sostituto di alcuni ammortizzatori sociali.

 

Quali sono le priorità per il Forlivese che porterà avanti a Roma?

 

In primo luogo il riordino istituzionale. Ora c’è confusione tra Unioni, Comuni e Province. Le fusioni di Comuni, alle quali ha contribuito la Regione, a guida democratica, nella maggior parte dei casi non hanno funzionato e i Comuni più piccoli sono finiti schiacciati dai più grandi. Il mio progetto invece è quello di creare una “Regione Romagna”, un ente scorporato dall’Emilia con un suo portafoglio, funzioni e indipendenza decisionale. Niente più Unioni e Province. Mi impegnerò anche sui temi della sicurezza e della sanità: l’Asl unica ha tagliato dei servizi ai cittadini nelle realtà più piccole. Riattivando invece i servizi di pronto intervento e promuovendo la digitalizzazione delle aree montane e del forese, vogliamo fornire servizi sanitari ai cittadini e spingere le aziende a restare il loco, frenando lo spopolamento. Un altro modo per evitare la delocalizzazione delle imprese è l’alleggerimento fiscale: lo shock fiscale della flat tax può essere un incentivo per l’imprenditore a restare sul territorio e a creare posti di lavoro.

 

Quali aspettative ci sono per le amministrative del 2019 a Forlì?

 

Il vento è cambiato. Una volta bastava il simbolo di appartenenza a guidare il voto di una città storicamente “rossa”. Il trend locale dimostra che il partito democratico non può più sperare di vincere ad occhi chiusi. Questa è una grande occasione per noi. I presupposti per la vittoria ci sono: stiamo lavorando alla creazione di una squadra di centro destra trainata dalla Lega della quale faranno parte persone qualificate e di rilievo e nella quale sono coinvolti anche amministratori locali dei Comuni limitrofi.

 

 


Laura Bertozzi

giovedì 5 aprile 2018