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Tre domande a Davide Gudenzi

Tre domande a Davide Gudenzi

Con alle spalle una storia di 130 anni di servizio a favore del territorio, il comitato di Forlì della Croce Rossa Italiana oggi è una realtà che conta su una linfa sempre nuova di volontari, impegnati in un ventaglio variegato di aree di intervento. Le novità non mancano, perché l’associazione ha dato il via a due progetti innovativi in ambito sociale e di soccorso sanitario. A illustrare le attività del comitato locale è il suo presidente Davide Gudenzi.

Quali sono le novità inaugurate di recente?

 

In occasione del concerto di Arisa, che si è tenuto a Forlì l’8 settembre in piazza Saffi, abbiamo attivato le nostre prime due biciclette da ciclo-soccorso. I mezzi, forniti dei presidi necessari al primo soccorso, possono giocare un ruolo essenziale in caso di intervento in luoghi stretti e affollati, dove un’ambulanza ha difficoltà a transitare. Oltre a questa iniziativa, abbiamo fatto evolvere un servizio già attivo da una decina d’anni, relativo all’erogazione di libri di testo e materiale scolastico alle famiglie fragili. Il progetto si è sviluppato grazie alla sinergia con i Servizi Sociali del Comune di Forlì, con il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e con la collaborazione dei Conad di Castrocaro, di via Bengasi a Forlì e del centro commerciale Punta di Ferro. Quest’anno, però, c’è stato un ulteriore passaggio e abbiamo costituito la biblioteca sociale “Henry Dunant”, che raccoglie i testi restituiti dalle famiglie assistite al termine dell’utilizzo. Gli studenti ai quali sono stati erogati kit scolastici e libri sono stati circa 300 quest’anno. Nel 2017, abbiamo investito nel progetto 25mila euro.

 

Quanti soci riunisce il comitato forlivese della Cri?

 

Attualmente siamo circa 500, suddivisi tra il comitato di Forlì e le sedi periferiche di Castrocaro, Meldola e Predappio. Grazie alle adesioni al corso tuttora in atto per diventare volontario, abbiamo visto le nostre fila ingrossarsi con la presenza di 60 nuovi iscritti. La Croce Rossa forlivese ha una tradizione solida sul territorio: è nata nel 1888 per opera del chirurgo Sante Solieri, che ha fatto confluire nella Cri l’associazione di pubblica assistenza “Dam una man”. Da allora le nostre attività si sono diversificare fino a coprire il settore sanitario, sociale e di protezione civile: relativamente a quest’ultimo ambito, parteciperemo al campo regionale di formazione ed esercitazione che si svolge a Sarsina dal 12 al 14 ottobre. Tra le molteplici tipologie di servizio che portiamo avanti, c’è anche quella rivolta ai giovani dai 14 ai 31 anni e la gestione di tre centri di accoglienza straordinaria.

 

Quali sono gli auspici per il futuro?

 

Il progetto di prestito librario ha evidenziato un dato importante: i bambini assistiti sono in crescita. Due sono i binari sui quali la nostra attenzione è alta: il supporto alla povertà e il potenziamento di progetti indirizzati ai giovani, soprattutto in tema di bullismo e integrazione. Servono risorse economiche e umane. Su questo secondo versante, però, il riscontro è positivo, perché in molti sono pronti a investire tempo in servizi che non sono da vivere come un hobby.


Laura Bertozzi

venerdì 5 ottobre 2018