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Tre domande a Raffaella Orazi

Tre domande a Raffaella Orazi

Una volta c’era il degrado, oggi c’è una via Regnoli vivace e popolata. Merito dell’Associazione Regnoli 41, un gruppo di cittadini e residenti di questa zona del centro storico di Forlì che ha avuto la giusta intuizione: è la coesione e la sinergia tra abitanti e operatori commerciali a dare nuovo slancio ai luoghi. Dopo aver infuso nuova vita a via Regnoli, l’associazione è attualmente impegnata, al fianco del Comune di Forlì e della Regione Emilia-Romagna, in un progetto di sicurezza urbana integrata che mira alla riqualificazione del borgo San Pietro. Di quest’esperienza parla Raffaella Orazi dell’Associazione Regnoli 41.

 

A quale progetto avete dato il via nel borgo San Pietro?

 

Si chiama “Il bello che non ti aspetti”, un intervento che coinvolge residenti e commercianti con l’obiettivo di metterli in rete perché si prendano cura del luogo in cui vivono. Regnoli 41, insieme all’associazione “La materia dei sogni”, l’agenzia di comunicazione “Casa Walden” e la cooperativa “Casa del Cuculo”, propone un metodo e vuole essere un supporto, un motore di avviamento perché poi siano gli abitanti stessi del borgo San Pietro i protagonisti della riqualificazione del loro quartiere. La parte di attività che ci compete riguarda il versante sociale, ma l’intero progetto è nato in seno a Forlì Sicura, artefice di azioni di riqualificazione di via Gaudenzi e via dei Filergiti e di interventi sull’arredo urbano. Proprio grazie all’innovativa sottoscrizione di un protocollo con la Regione, l’ente regionale ha investito in città 84mila euro per questo progetto di sicurezza partecipata: parte dei fondi sono riservati alla videosorveglianza, altri vanno ad associazioni e abitanti per promuovere la cittadinanza attiva, l’ingrediente essenziale per migliorare la percezione di sicurezza.

 

Quali proposte avete all’orizzonte?

 

Dopo la “Discogallery” del 6 ottobre nella Galleria Mazzini e “La cena che non ti aspetti” sotto il porticato della stessa via il 13 ottobre, proporremo la festa di Halloween il 28 ottobre e trasformeremo in cartoline distribuite in tutta la città le interviste rivolte a residenti e commercianti del quartiere rispetto ai cambiamenti che vorrebbero vedere nell’area in cui vivono. È in programma per sabato 1 dicembre un grande evento dove apriremo le porte delle case e dei negozi del borgo San Pietro, con tante sorprese. Tutto questo senza dimenticare via Regnoli e la collaborazione della nostra associazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, per la quale gestiremo per altri tre anni la sala mostre del Palazzo del Monte di Pietà.

 

Il vostro è un modello replicabile?

 

Certo, l’auspicio è proprio quello di estendere lo stesso approccio anche agli altri quartieri della città nei prossimi anni. Dalla nascita dell’Associazione Regnoli 41, nel dicembre 2011, siamo riusciti a riportare 22 attività commerciali in quella via, molte persone si sono trasferite a vivere lì, hanno aperto alcuni studi di professionisti e sono partire varie ristrutturazioni di edifici. Con i tradizionali eventi della “Cena a impatto zero” e della “Galleria a cielo aperto” continuiamo a tener viva la coesione nella via.


Laura Bertozzi

giovedì 25 ottobre 2018