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Tre domande a Paolo Conto'

Tre domande a Paolo Conto'

Come differenziare per bene i rifiuti? Dove posizionare i bidoni da 120 litri? Come sarà calcolata la bolletta? Questi sono alcuni degli interrogativi dei quali sono preda i forlivesi per i cambiamenti all’orizzonte in vista dell’avvio della raccolta dei rifiuti porta a porta. Per sciogliere questi nodi Alea Ambiente ha in programma due serate informative: lunedì 5 novembre alle 20.30 alla Sala Santa Caterina (via Romanello da Forlì, 2) e lunedì 12 dicembre alle 20.30 al Teatro San Luigi (via Nanni Luigi, 8). Una prima risposta a questi dubbi la offre però il direttore di Alea Ambiente Paolo Contò.

Perché tanto allarmismo in una città dove i rifiuti si differenziano già?

 

Forlì è solo per metà abituata a differenziare i rifiuti. Le reazioni di resistenza al cambiamento non mi sorprendono: ho avviato il modello di raccolta porta a porta con tariffa puntuale in 94 comuni e dappertutto ho constatato le stesse preoccupazioni. Appena il sistema entra a regime, l’originaria guerra alle ipotesi si riassorbe. È stato sollevato un gran polverone per i cassonetti stracolmi: è un fenomeno limitato alle sole aree di confine, che risponde alla sindrome irrazionale da scomparsa dei bidoni stradali. Molti svuotano le cantine e abbandonano i rifiuti in strada perché hanno paura del “dopo”.

 

Tariffe, tipologia di rifiuti e dimensioni dei contenitori: come comportarsi?

 

Per i 13 Comuni che hanno affidato la raccolta ad Alea, vige un contratto di servizio unico. Le tariffe dipendono dalla copertura di questo costo e da due variabili: la quota fissa, che dipende dal numero di abitanti per nucleo familiare, e la quantità di rifiuto secco non riciclabile prodotto. La spesa sarà così improntata a maggiore equità. Per pannoloni o rifiuti sanitari, è attivo il progetto “Famiglia Ecosostenibile”, con consegna di contenitori a tariffa solidale. Si è fatto un gran dire della lettiera per gatti: se la si sceglie compostabile naturale, la si può conferire nell’umido, altrimenti va nel vecchio “indifferenziato”. Chi acquista materiale sintetico fa una scelta a monte che non deve ricadere sull’intera comunità. Gli sfalci possono essere portati gratuitamente nei centri di raccolta, smaltiti tramite compostaggio domestico (con riduzione al 30% della quota variabile) oppure gettati nell’apposito contenitore a domicilio, pagato con una tariffa aggiuntiva. Vorrei tranquillizzare anche chi è spaventato dai contenitori da 120 litri: io e la mia famiglia non superiamo i 6 svuotamenti l’anno. Ad ogni modo, è stata fatta un’analisi preliminare del territorio e dove non c’è spazio verranno forniti bidoni da 30 litri, con quattro svuotamenti corrispondenti a uno del contenitore da 120 litri.

 

Quali sono i risultati ottenuti finora?

 

Nei sei comuni del comprensorio dove il servizio è attivo, il rifiuto indifferenziato è calato dell’80%, con relativo aumento di tutti i riciclabili. L’umido è aumentato del 150%, la carta e la plastica del 50%. Abbiamo anche superato l’obiettivo che ci eravamo dati di portare la produzione di rifiuto indifferenziato a 130 chili per abitante. Le persone hanno imparato a differenziare bene e a Forlì non sarà diverso.


Laura Bertozzi

venerdì 2 novembre 2018