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Tre domande a Ilaria Mazzotti

Tre domande a Ilaria Mazzotti

Cosa vuol dire educare alla musica? Non solo insegnare a suonare uno strumento. Secondo Ilaria Mazzotti, co-fondatrice, insieme al marito Andrea Farì, dell’Associazione Culturale InArte, la musica è veicolo di incontro e di espressione della propria libertà creativa. La promozione di quest’approccio, col supporto di un metodo pedagogico innovativo, è stato foriero di successo, perché l’Associazione festeggia oggi i suoi vent’anni di attività. Con all’attivo la fondazione della scuola di musica Accademia InArte a Forlì e la gestione della scuola comunale di musica “Glenn Gould” di Bellaria-Igea Marina, sono tanti progetti in cantiere per il futuro.

Qual è il segreto della vostra longevità?

L’essere rimasti sempre fedeli ai nostri valori. Abbiamo preso le mosse dalla linea pedagogica “Orff-Schulwerk”, in base alla quale l’apprendimento della musica parte dalla pratica e dal gioco per poi passare alla teoria. Così si valorizza l’unicità del bambino e lo si educa a largo raggio anche alla relazione, all’integrazione e alla libertà di espressione. La nostra attività è iniziata con progetti didattici negli Istituti comprensivi forlivesi, poi la domanda è cresciuta e nel 2004 abbiamo fondato l’Accademia InArte. Specializzarci in una pedagogia per cui la musica è strumento trasversale di insegnamento ha fatto sì che nel 2011 avessimo l’accreditamento dal Ministero dell’Istruzione per la formazione dei docenti e che l’Accademia fosse riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna come ente accreditato. Poi, nel 2015 ci siamo aggiudicati il bando per la gestione della scuola comunale di musica “Glenn Gould” di Bellaria-Igea Marina.

 

A cosa mirate insegnando musica?

Allo sviluppo del talento e alla creazione di musica originale. Vogliamo incentivare i giovani a comporre melodie e testi inediti: questa è la nostra politica sia nei saggi sia nei progetti che promuoviamo. Nel 2017 abbiamo partecipato al talent show di Teleromagna “Degni di nota”: il primo premio se l’è aggiudicato la band bellariese “Over Drive”, seguita dalla scuola “Glenn Gould”; il secondo è andato agli “Aitia”, una formazione nata in seno all’Accademia InArte. Dal 2014 è inoltre attivo, presso la nostra sede di Forlì, il corso permanente di scrittura narrativa “La Casa Cantastorie”, che forma gli autori emergenti. Oggi le due strutture di Forlì e Bellaria contano circa 500 allievi e si avvalgono della collaborazione di una quarantina di insegnanti.

 

Investire nella musica ripaga?

Sì, al punto che siamo pronti a investire ancora. I progetti in cantiere per il futuro sono tanti, ma primo fra tutti è l’ampliamento dell’attuale sede dell’Accademia, in via Pacciardi, a Forlì: la struttura vedrà i suoi locali arricchiti con una nuova sala di 150 metri quadrati, da adibire a mini teatro o a laboratorio creativo, che verrà inaugurata nella primavera 2019. In questo modo, vogliamo dare ai nostri allievi una dimostrazione di coraggio e di fiducia nel loro talento: non c’è altra scelta se credi in quello che fai. Non ci muoviamo da soli però: la forza ci viene soprattutto dal lavoro di squadra fatto insieme agli insegnanti, ai soci e alle famiglie.


Laura Bertozzi

venerdì 16 novembre 2018