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Tre domande a Gabriele Russo

Tre domande a Gabriele Russo

Un anticipo di estate ha già preso a riscaldare la città di Forlì dopo un maggio piovoso e freddo. Non va, però, dimenticata l’alluvione che, poco meno di un mese fa, ha coinvolto le frazioni di San Martino in Villafranca e Villafranca e l’intenso lavoro svolto da tanti attori intervenuti in soccorso della popolazione. Gabriele Russo, presidente del Coordinamento provinciale del volontariato di Protezione Civile di Forlì-Cesena, racconta l’impegno dispiegato in quelle giornate e le attività portate avanti dall’associazione.

Come siete intervenuti per l’esondazione del Montone?

 

L’emergenza è iniziata lunedì 13 maggio in mattinata. La prima cosa da fare, in caso di alluvione, è preparare i sacchi di sabbia per riparare le soglie delle case: nel corso delle varie giornate ne abbiamo predisposti circa 12mila. Quando è avvenuta la prima rottura dell’argine del Montone, nel pomeriggio, siamo intervenuti con torri-faro per illuminare l’area del cantiere, in particolare in via Lughese all’altezza del ponte dell’A14. Quel giorno abbiamo attivato circa 120 volontari della nostra provincia, ai quali si sono uniti, in serata, gli Alpini e altre squadre provenienti da Rimini. Martedì 14 maggio c’è stata la seconda rottura dell’argine del Montone, che ha richiesto la presenza di ulteriori 12 squadre – cioè una settantina di volontari – provenienti da fuori provincia. Il giorno successivo abbiamo messo in funzione le motopompe per tirar via l’acqua dagli scantinati. In complesso, abbiamo condotto circa 80 interventi a fianco dei Vigili del Fuoco, impiegando, in 4 giorni, più di 500 volontari (di cui 170 da fuori provincia). Parallelamente a questa movimentazione di persone sul campo, c’è stato il supporto dei volontari operativi nella nostra sede forlivese di via Cadore. Si parla di volontari cucinieri, deputati alla segreteria d’emergenza e alla logistica.

 

Su quante forze può contare il vostro Coordinamento provinciale?

 

La Protezione Civile di Forlì-Cesena conta 1280 iscritti, suddivisi in 30 associazioni, a disposizione per emergenze locali e nazionali. Poiché la nostra mission consiste nel fronteggiare l’emergenza, sono essenziali la formazione e l’addestramento costante nei vari campi d’intervento. Dopo il corso base, i nostri iscritti possono affrontare i percorsi specialistici in rischio idrogeologico, antincendio boschivo, ricerca persone e gestione di cucine e mense. A Forlì disponiamo di mezzi e attrezzature efficienti, tra cui una cucina mobile, camion con gru, carrelli kit “Idro”, pompe per estrarre l’acqua dagli scantinati, tubazioni, strumenti per l’illuminazione e veicoli con moduli antincendio, solo per citare i principali.

 

Quali iniziative avete in programma nell’imminente?

 

Le nostre priorità si concentrano sul rischio idro-geologico e sull’antincendio boschivo: le giornate di sabato 15 e domenica 16 giugno saranno dedicate, a Modigliana, all’addestramento dei volontari dediti all’antincendio boschivo, per poi passare al servizio vero e proprio che, a partire da luglio, impegnerà un centinaio di persone. Tutte le nostre attività formative saranno presto consultabili nel sito in allestimento www.prociv.net.


Laura Bertozzi

giovedì 6 giugno 2019