Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

mentelocale - Diogene Annunci Economici Forlì

Tre libri “made in Romagna” per celebrare il profondo legame tra Dante e la nostra terra

I romagnoli all’Inferno, Dante in Romagna, Dante e il suo mondo. La vita, le opere e la Romagna

Tre libri “made in Romagna” per celebrare il profondo legame tra Dante e la nostra terra

Mancano poche settimane all’inizio del 2021, anno delle celebrazioni del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, e per l’occasione, nonostante la situazione di grave emergenza pandemica, le case editrici nazionali e locali hanno già dato alle stampe alcuni libri dedicati alla vita e alle opere del Sommo Poeta. In particolare tre importanti volumi sono disponibili in libreria da qualche settimana: Dante di Alessandro Barbero (Laterza), A riveder le stelle: Dante: il poeta che inventò l'Italia di Aldo Cazzullo (Mondadori) e Dante. Il racconto della Commedia dai manoscritti agli algoritmi del forlivese Alberto Casadei (Il Saggiatore).

Tuttavia anche l’editoria locale non è restata con le mani in mano, soprattutto in virtù del fatto che la Romagna è stata la regione in cui l’esule fiorentino ha scritto gran parte del suo impareggiabile poema, descritto dal grande scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges come "il miglior libro scritto dagli uomini" e "un'opera magica" che va letta con che va letta con "innocenza". A tal proposito, tre sono i libri che vi segnaliamo, pubblicati dalla casa editrice cesenate Il Ponte Vecchio.

 

Qualche anno fa, Aristarco, alias Roberto Casalini, noto intellettuale romagnolo e fondatore della casa editrice cesenate, ha dato alle stampe I romagnoli all’Inferno, un testo originale, ristampo in una seconda edizione ampliata, in cui l’autore si soffermava a descrivere le colpe e le pene dei romagnoli relegati tra le fiamme degli inferi. Molti i temi interessanti trattati in questo libro: la Romagna seconda patria di Dante, Paolo e Francesca, il topos della perfidia romagnola, Guido Bonatti astrologo forlivese, la profezia di Pier da Medicina, Tebaldello Zambrasi il traditore di Faenza, fra’ Alberigo dei Manfredi il peggiore spirito di Romagna, Guido del Duca e la decadenza romagnola, Guido da Montefeltro.

 

Altri due volumi dedicati all’autore della Divina Commedia sono usciti negli ultimi mesi per il Ponte Vecchio. Il primo è Dante in Romagna, scritto a quattro mani dalla collaudata coppia formata da Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi.

La gloria di Dante Alighieri si colorò di mito, soprattutto nei luoghi in cui egli terminò la sua opera e i suoi giorni; e il mito divenne, in diversi modi, leggenda. La memoria e il «culto» a lui tributati non rimasero circoscritti agli ambiti intellettuali: è nota infatti la profonda devozione anche popolare verso il poeta che, ancora in vita, a Ravenna e in Romagna (luoghi non solo d’esilio, ma anche di protettivo e amorevole rifugio) divenne oggetto di vasto interesse e di profonda reverenza. In questi sentimenti e nella familiarità di Dante con la Romagna, e dei romagnoli con Dante stanno alcune delle premesse che consentirono, nelle nostre comunità, la nascita e la diffusione di aneddoti, storielle, racconti della tradizione e leggende relativi al Poeta, al suo carattere, ai suoi dialoghi, ai suoi comportamenti, ai suoi spostamenti. Una fioritura che, grazie a un paziente e ampio lavoro di ricerca fra innumerevoli fonti, viene qui indagata, raccolta e commentata, insieme ai testi di brillanti versi dialettali riguardanti Dante, la sua opera e, di nuovo, il suo solido e durevole mito.

 

Altro volume pubblicato recentemente è Dante e il suo mondo. La vita, le opere e la Romagna, anch’esso opera del già citato Roberto Casalini.

Dante e il suo mondo è una guida alla lettura e alla riscoperta di Dante ricchissima di informazioni e di analisi, stesa in uno stile di trasparente chiarezza. Articolato in dieci ampi capitoli, il libro dà conto minutamente della vita e delle opere del nostro poeta più grande: una ricostruzione in consonanza con la lettura, lo studio e la passione di tutta una vita, di una lunga frequentazione, mai dismessa, con storici e saggisti, compresi i più recenti e valorosi. E attenta a quanto la Romagna abitò nel cuore del poeta, con i suoi briganti e i suoi eroi e con l’esperienza della ospitalità romagnola, generosa e magnanima. Naturalmente, l’autore si tiene stretto alla speranza che il libro possa conquistare il lettore e ricondurlo alla grandezza del poeta: una via lungo la quale è possibile affinare il sentimento della poesia, che rende più attenta e più acuta l’anima, e insieme alimentare l’etica comunitaria (quella che Dante raccoglieva sotto il mito della cortesia) e i costumi che rallegrano la vita (l’amore, l’amicizia, l’arte, secondo le idealità del poeta): «Le donne e ‘ cavalier, li affanni e li agi / che ne ‘nvogliava amore e cortesia» come Dante evocava quanto alla Romagna mitica del buon temo andato. Sono le strade lungo le quali, ancora oggi, è possibile progredire umanamente.


Marco Viroli

lunedì 23 novembre 2020