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Cesare Sangiorgi: lo storico che non ti aspetti

La mitica corsa Predappio-Rocca delle Caminate rievocata nel bel libro fotografico di Cesare Sangiorgi

Cesare Sangiorgi: lo storico che non ti aspetti

Con il libro “Predappio Rocca delle Caminate: una corsa nella storia 1955-1967” il forlivese Cesare Sangiorgi giunge alla sua settima prova come scrittore. In questo volume Sangiorgi si occupa di quella che, insieme al volo, è stata una sua grande passione: l’automobilismo. E lo fa rievocando, come lui stesso scrive, “una corsa da brivido, che non ammetteva il minimo errore. Il concorrente doveva avere in mente la fotografia esatta del percorso, riflessi a prova di bomba, oltre naturalmente un'auto con un gran motore. Una siepe umana di migliaia di persone si disponeva lungo il tragitto. Le decine di concorrenti rasentavano i precipizi, mentre le ruote mordevano l'asfalto in una lotta serrata con le lancette del cronometro; questo in sintesi è il fotogramma della corsa che si snodava lungo la tortuosa strada che da Predappio porta alla Rocca delle Caminate”. 

 

La mitica corsa, che si disputò dal 1947 al 1967, si svolgeva su un percorso di quattro chilometri che dal centro di Predappio, dopo aver attraversato il ponte sul Rabbi, si snodava lungo ventidue tornanti, vicinissimi tra loro, che mettevano a dura prova l'abilità dei piloti, fino a giungere al traguardo finale, posto alla Rocca delle Caminate. 

Il libro è arricchito dagli interventi di Leonello Flamigni, Giorgio Frassineti, Daniele Gaudenzi, Salvatore Gioiello, Luigi Orsini, Gian Luca Zattini e Gabriele Zelli. In appendice si possono leggere nel dettaglio le classifiche delle tredici edizioni della “Rocca”, con gli ordini di arrivo assoluti e per categoria.

Attraverso la cronaca delle gare, le testimonianze, gli aneddoti e un ricchissimo apparato fotografico, Cesare Sangiorgi ci conduce in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo, facendoci pienamente rivivere le emozioni di una corsa unica ma anche l’ottimismo e l’ingenuità di un’Italia che stava vivendo forse i suoi anni più belli e memorabili.

 

Cesare Sangiorgi è nato a Forlì nel 1934. In gioventù è stato membro del “Gruppo Piloti Bandini” e aviatore dell’Aero Club di Forlì.

 

Cesare Sangiorgi: lo storico che non ti aspetti di Gabriele Zelli 

 

(...) Quando Cesare Sangiorgi, in questo caso insieme all’amico Franco Fabbri, scrisse “Ilario Bandini. Una vita per l’auto da corsa”, dedicato al forlivese Ilario Bandini, uno dei più importanti costruttori italiani di auto di categoria “Sport”, fu facile per tutti fare un parallelismo fra il nostro Ilario Bandini e Enzo Ferrari. Le due vite di sportivi, di costruttori di auto, di inventori andò di pari passo per un lungo periodo fino a quando Ferrari sviluppò l’aspetto industriale che, ovviamente, non fu di secondaria importanza avendo creato un’azienda e una squadra corse capaci di non avere rivali a livello internazionale, pur con periodi di difficoltà come quello che la Ferrari sta attraversando ora sulle piste, mentre la fabbrica produce e vende auto in tutto il mondo a poche centinaia di selezionate persone. 

Successivamente Sangiorgi insieme a Sauro Tassinari, altro sodale del nostro Cesare, ha pubblicato “Tutti i colori del cielo”, fondamentale opera che permette di conoscere la storia del volo a Forlì, a partire dagli intrepidi protagonisti delle ascensioni in mongolfiera, dai primi tentativi di far alzare da terra rudimentali aerei nel Campo di Marte all’inaugurazione dell’aeroporto militare, uno dei più grandi d’Italia, dall’attività dell’Aereo Club alle esibizioni delle Frecce Tricolori. Senza dimenticare la costruzione del Collegio Aeronautico, della sede del Secondo Gruppo Manutenzioni Autoveicoli dell’Aeronautica Militare, la distruzione dell’aeroporto durante il Secondo conflitto mondiale, la ripresa delle attività puntando anche a un settore, quello dell’istruzione, che ha dato e sta dando prestigio alla città attraverso l’Istituto Tecnico Aeronautico “Francesco Baracca” e l’ENAV, l’unica scuola presente sul territorio nazionale per i controllori di volo. 

Nel 2005 ha dato alle stampe “C. A. Rose e gli altri. Cimiteri di guerra in Emilia-Romagna”, un altro volume molto importante perché permette di conoscere i nomi di tutti i caduti militari alleati caduti per liberare il nostro paese e che immediatamente dopo la guerra furono sepolti nei numerosi cimiteri appositamente creati sul territorio regionale. Solo chi non ha mai sfogliato un registro delle firme delle presenze presente all’ingresso di tutti questi luoghi può pensare che dopo settant’anni siano dimenticati. Invece non passa giorno che familiari provenienti da varie parti del mondo, o semplici curiosi, varchino i cancelli e lascino traccia della riconoscenza che si deve portare a migliaia di giovani combattenti. 

Due anni dopo Cesare Sangiorgi si è dedicato alla pubblicazione di un libro che riporta, con foto, articoli del periodo e annotazioni storiche, le vicende delle visite di Benito Mussolini in Romagna. Lasciando da parte in questa sede il giudizio storico sul ventennio, Sangiorgi offre, con “Mussolini e la sua terra”, al curioso e nel contempo allo storico, la dimensione politica e propagandistica della presenza del Duce a volte dal sapore marziale, altre volte macchiettistica, comunque di forte impatto sui cittadini di allora, nonché di coinvolgimento popolare.  

Nel 2009 ha pubblicato “Us fa scur in te cantòn. Sessant’anni vissuti a Forlì”, che, come fu evidenziato in sede di presentazione, è un “testo sensibile, colto e introspettivo e velatamente malinconico col quale l’autore ripercorre gli eventi salienti della sua vita e i principali fatti di cronaca italiani e forlivesi”. Proprio questo ultimo aspetto, ancora una volta grazie all’inserimento di numerosissime fotografie, da al libro un valore che non lo fa essere auto celebrativo ma diventa strumento per ripercorrere le vicende di alcune delle manifestazioni “mondane” (come ad esempio le Veglie Azzurre e della Croce Rossa) che hanno caratterizzato una parte di Forlì.

Nel penultimo libro “Con gli occhi rivolti al cielo. I mosaici del Collegio Aeronautico di Forlì”, Risguardi Editore, l’autore ha svelato, in occasione dei settant’anni dell’inaugurazione avvenuta nel 1941, la preziosità dei mosaici posti all’interno dell’edificio di quello che fu il più prestigioso collegio aeronautico d’Italia. Realizzati da Angelo Canevari raccontano la storia del volo da Icaro alla Seconda Guerra mondiale. Pur essendo unici al mondo sono poco conosciuti dal pubblico e il libro di Sangiorgi, con le splendide fotografie scattate dal fotografo forlivese Giorgio Liverani, colma una colpevole lacuna. 

Ed eccoci all’ultimo lavoro (in ordine di tempo, ovviamente) dedicato, come ha scritto Cesare Sangiorgi, a “una corsa fantastica, da brivido; non ammette il minimo errore. Il concorrente deve avere in mente la fotografia esatta del percorso, riflessi a prova di bomba, oltre naturalmente un’auto con un gran motore. La Predappio-Rocca (soprattutto quella delle prime edizioni) per i forlivesi non era solo una sfida in salita: era una sfida che trascendeva il fatto puramente cronologico, sconfinava nel coraggio, nell’intelligenza, nell’astuzia. Chiunque abbia preso parte almeno una volta a questa competizione non può fare a meno di rimpiangere le storiche rampe, il contatto epidermico con la folla, il pugno serrato in segno di incitamento dell’amico spettatore”. Tutto questo Cesare Sangiorgi ce lo fa rivivere in queste splendide pagine. 

Al prossimo libro, caro amico Cesare.


Marco Viroli

venerdì 13 febbraio 2015