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Si celebra la fondazione dei due maggiori istituto di credito forlivesi: la Cassa dei Risparmi e la Banca di Credito cooperativo

A giugno doppia ricorrenza

Si celebra la fondazione dei due maggiori istituto di credito forlivesi: la Cassa dei Risparmi e la Banca di Credito cooperativo

La Cassa di Risparmio di Forlì – dal 1 marzo 2007 Cariromagna, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna Spa - venne fondata il 12 giugno 1839 e inizialmente ebbe sede presso il Palazzo del Monte di Pietà in corso Garibaldi.

Fu la prima Cassa di Risparmio nata in Romagna e il suo scopo era di raccogliere il risparmio del lavoro familiare, promuovere lo spirito di previdenza nei confronti delle classi più deboli e incoraggiare le iniziative economiche allora nascenti.

Nei primi decenni del '900 inizia l'espansione territoriale con l’attivazione di succursali, l'annessione di piccole Casse del circondario e l'acquisizione di filiali dalla Cassa di Risparmio di Firenze.

L’odierna sede di corso della Repubblica 14 occupa un complesso edilizio che si estende per quasi un intero isolato all’interno del quale spiccano, per particolare interesse storico-architettonico e artistico, Palazzo Pettini e Palazzo Merenda, prospicienti corso della Repubblica e via Flavio Biondo. All'interno il palazzo ospita numerose opere della collezione d’arte della Cassa dei Risparmi. 

I cancelli a chiusura delle arcate prospicienti il loggiato della banca sono stati realizzati tra il 1958 e il 1959 su disegno di Francesco Olivucci e mostrano una struttura decorativa compatta ed elegante in cui spicca il motivo delle api stilizzate, simbolo di laboriosità e produttività.

Sotto il portico, opera di Aristide Bolognesi, contraddistinto da volte a crociera e finemente affrescato, è collocata una suggestiva lunetta con bassorilievo in ceramica raffigurante San Giorgio che uccide il drago, opera del ceramista faentino Pietro Melandri.

 

La prima Cassa Rurale forlivese venne invece fondata il 14 giugno 1898, a Poggio, piccola parrocchia nella campagna a nord della città. Principale promotore dell’iniziativa fu il parroco Antonio Zanchini, il quale adibì alcuni locali della canonica a uffici, tenendoli aperti al pubblico tutte le domeniche dell’anno per le due ore antecedenti la funzione vespertina. Nel novembre 1899, un altro parroco, don Antonio Brunaccini fondò la Cassa Rurale di Vecchiazzano, immediatamente operativa anche per le vicine parrocchie di San Lorenzo in Noceto, Fiumana e Sant'Agostino. L’esempio di don Zanchini e don Brunaccini innescò un processo a catena in altre frazioni della diocesi forlivese: San Martino in Villafranca, Romiti, San Varano, Pianta, Ronco, Malmissole, Villanova, Petrignone, Castiglione, Villa Rovere, Villagrappa, San Pancrazio, San Pietro in Trento, San Pietro in Vincoli. Nel 1905 i presidenti di tutte queste banche costituirono la Federazione Diocesana delle Casse Rurali. 

Determinante per la successiva costituzione di un’unica Cassa Rurale e Artigiana (ora Banca di Forlì), avvenuta il 4 aprile 1971, fu l’attività delle due superstiti fra quelle fondate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: Malmissole e San Varano.

 

La storica filiale della Cassa Rurale di San Varano ha oggi sede in via Firenze 184. Nel 1995, «la Cassa Rurale ed Artigiana di Forlì e la Lega del Marafô - Beccaccino, alla vigilia della propagazione del  “Marafô” ovunque nel mondo» apposero sulla facciata dell’edificio una targa in ceramica con questa epigrafe:

 

QUI / IN SAN VARANO / VUOLSI / PRENDESSE VITA / AI PRIMI DELL’800 / IL / MARAFÔ / O BECCACCINO / GIOCO PRINCIPE DELLA / GENTE DI ROMAGNA / ANTESIGNANO DEL BRIDGE / INVENZIONE DEMOCRATICA / NELLA TERRA DEGLI EGUALI /  GIOCATO DAI “GALANTOMAN” / CON LE SOLE / TRE PAROLE RITUALI / BÓSS, STRÉSS, VÓL

 

Ufficialmente non si conosce né l'inventore né l'anno di origine del Marafone o Beccaccino. Gli abitanti di San Varano hanno voluto in tal modo dirimere la questione, eleggendo il proprio paese a culla del gioco di carte più popolare della Romagna.


Marco Viroli

sabato 13 giugno 2015