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A settembre riprende La Storia del Rock

Quattro nuovi incontri con le “Monografie della Storia del Rock”

A settembre riprende La Storia del Rock

La Storia del Rock nel mondo, in Italia, a Forlì

Storia di un movimento musicale e culturale che per oltre 60 anni ha influenzato e appassionato i giovani di tutto il mondo

Incontri ideati e condotti da Marco Viroli e Antonio Rosetti

Bar Ristorante “La Corte dei Miracoli”, p.tta dell’Antica Pescheria, Forlì

Prenotazioni: 335 1022854 - Info: 392 4488070

 

Venerdì 4 settembre 2015, ore 21.15

Per “Monografie della Storia del Rock”, Marco Viroli racconta il Rock nel mondo:

Estate 1973 - “The song remains the same”: i Led Zeppelin in America

 

“The song remains the same” nasce dalle riprese dei concerti tenuti dai Led Zeppelin al Madison Square Garden di New York il 27-28-29 luglio 1973, nel corso del trionfale tour negli Stati Uniti di quella estate. Oltre all’esibizione live, nel film furono inseriti spezzoni fantastici, in cui ogni membro del gruppo interpretava un ruolo: Robert Plant brandisce uno spadone e si dirige in un castello per liberare una damigella; John Paul Jones è un cavaliere nero che si aggira in un cimitero immerso nella nebbia; John “Bonzo” Bonham fa il gangster, guida veloci “hot rod” e motociclette, beve drink e gioca a biliardo; Jimmy Page va alla ricerca dell’eremita raffigurato sulla copertina di “Led Zeppelin IV”. Ma la forza dirompente di questo film sta soprattutto nelle imperdibili e spettacolari sequenze live che ancora oggi impressionano e fanno innamorare di una band che “spaccava” proprio dal vivo. Una band unica e irripetibile, formata da quattro autentici fenomeni che hanno lasciato un segno indelebile nella Storia del Rock.

 

Venerdì 11 settembre 2015, ore 21.15

Per “Monografie della Storia del Rock”, Antonio Rosetti racconta il Rock in Italia: 

L’utopia nel sacco a pelo. I festival pop nell’Italia degli anni Settanta, dal Festival di Ballabio del 1971 al Parco Lambro ’76

 

I tantissimi festival pop che si sono svolti nel nostro Paese negli anni Settanta erano permeati da una grande tendenza verso l’utopia e seguivano l’onda di Woodstock e dell’Isola di Wight ma erano attraversati da un forte vento di ribellione e caratterizzati da un alto indice di politicizzazione. Sono stati  per i giovani di allora veri e propri laboratori dove sperimentare la possibilità di vivere insieme in modo diverso, inseguendo il sogno di una società senza confini  improntata alla pace e alla fratellanza. Dopo pochi anni, però, con l’esplosione delle contraddizioni presenti all’interno del movimento giovanile, anche i festival pop italiani hanno visto l’infrangersi di quel sogno di pace, amore e musica. Nel corso della serata, attraverso alcuni filmati originali e le testimonianze dei protagonisti sarà ricostruita la storia di questa importante esperienza collettiva.

 

Venerdì 18 settembre 2015, ore 21.15

Per “Monografie della Storia del Rock”, Marco Viroli racconta il Rock nel mondo:

18 novembre 1993 - MTV Unplugged in New York: Nirvana ultimo atto 

 

Alla fine del 1993, i Nirvana, all’apice del successo, registrano un concerto acustico per la serie MTV Unplugged. Il pomeriggio del 18 novembre, Cobain arriva in studio a New York. Prova qualche pezzo e dà disposizioni su come deve essere la scenografia: un tripudio di orchidee, illuminate dalla luce di tante candele, proprio “come se fosse un funerale”.

Unanimemente considerato pietra miliare della musica rock degli anni Novanta, l'”Unplugged in New York” vede i Nirvana rivisitare in chiave acustica molti dei loro successi, amalgamati a cover di canzoni di altri autori, tra cui Meat Puppets e David Bowie. Mancano poco più di cinque mesi a quel tragico 5 aprile 1994. Mentre grida la strofa finale di “Where Did You Sleep Last Night”, il brano con cui si chiude l’esibizione, Cobain pare avvertire di non avere più via d’uscita. Il suo destino è segnato. A noi resta la sua musica e questo “Unplugged in New York”, testamento spirituale di un uomo solo e di un artista disperato. 

 

Venerdì 25 settembre 2015, ore 21.15

Per “Monografie della Storia del Rock”, Marco Viroli racconta il Rock nel mondo:

3 luglio 1973 - David Bowie e il requiem per Ziggy Stardust 

 

Ultimo concerto dell’interminabile tour di Ziggy Stardust. Anzi no, della carriera. Sembra infatti proprio così. La sera del 3 luglio 1973, all'Hammersmith Odeon di Londra, il parterre è quello delle grandi occasioni, presenti in mezzo al pubblico tra gli altri Mick Jagger, Lou Reed e Ringo Starr.

Nonostante l’immenso successo planetario, David Bowie è stanco e vuole dire basta. Verso la fine del concerto, vestito nei panni dell'alieno androgino Ziggy Stardust, pronuncia queste parole: “Tra tutti i concerti del tour, questo, questo in particolare ce lo ricorderemo per sempre, perché non è soltanto l'ultimo della tournée, ma è anche l'ultimo nostro concerto in assoluto. Grazie”. Detto ciò parte “Rock'n'Roll Suicide”, lasciando incredulo il pubblico, così come la stampa. Il quotidiano inglese «Evening Standard» scrive “Lacrime al commiato di Bowie” mentre l'NME del 7 luglio titola “Bowie se ne va”. In realtà era solo la fine di un’era e l’inizio di un’altra, ma il modo in cui Bowie si sbarazzò del suo alter ego è stato un autentico colpo di teatro che ha disorientato tutti, alimentando al tempo stesso il mito di Ziggy Stardust, di cui si parla ancora oggi, a più di 40 anni dalla sua “morte”.

 

In caso di maltempo gli eventi saranno rimandati a data da destinarsi.


Marco Viroli

domenica 30 agosto 2015