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La Maternità di Carlo Zauli

L’opera dimenticata di un grande artista romagnolo

La Maternità di Carlo Zauli

A Forlì, all’ingresso dell’Istituto Professionale “Roberto Ruffilli”, via Romanello 6, è posta un’opera di grande rilevanza artistica. Si tratta della “Maternità” (o “Monumento alla donna che lavora”) dell’artista faentino Carlo Zauli. Questa scultura, del 1975-76, riveste una posizione davvero speciale nella produzione di Zauli. Mentre l’artista viveva in pieno la sua migliore fase astratto-informale, al concorso per la scultura della scuola forlivese presentò il progetto di un'opera figurativa, senza però perdere la propria identità plastica, fatta di modulazione sinuose che richiamano la natura. Altra peculiarità della “Maternità” è che è realizzata in marmo rosa, una vera rarità nel corpus delle opere zauliane, quasi sempre legate al materiale ceramico.

Carlo Zauli (Faenza 1926 - 2002), considerato uno dei più grandi protagonisti della scultura italiana del Novecento, è oggetto negli ultimi anni di una profonda rilettura critica che ha portato a pubblicazioni e progetti espositivi in Italia, negli Stati Uniti e in Giappone. Contestualizzando la ricerca di Zauli nel suo periodo storico e in un confronto con le altre importanti figure del suo tempo, come Fontana, Valentini, Pomodoro e Spagnulo, emergono nuove letture e scoperte della sua opera, che ci parlano di questioni nate nel clima culturale dei suoi anni e ancora vive nello scenario contemporaneo. 

Dopo aver vinto negli anni Cinquanta i principali riconoscimenti dedicati all’arte ceramica, i primi anni Sessanta lo videro evolvere verso un’interpretazione marcatamente scultorea del proprio mestiere. In questi anni matura il proprio linguaggio artistico, intriso di atmosfere informali intrecciate a una armoniosa ma dirompente “naturalità”: sono gli anni di un crescente successo internazionale. Dal 1958, anno nel quale sono realizzati i grandi altorilievi per la reggia di Baghdad e il Poligrafico di Stato del Kuwait, vede la propria fama crescere continuamente, fino a spingersi, tra gli anni Settanta e Ottanta, a tutta l’Europa, il Giappone, l’America del Nord, dove realizza esposizioni e colloca opere in permanenza.

In particolare negli anni Settanta la storia di Zauli si intreccia in maniera indissolubile con quella del nostro Paese. Mentre l’Italia attraversa una mutazione traumatica e complessa, a partire dal 1976 Zauli produce la serie dei “Vasi Sconvolti”, opere che testimoniano l’atto di volontà individuale di un artista che sceglie di esprimere tutta la portata del capovolgimento di un’intera società. Gli “Sconvolti” assumono un grande valore proprio per la riflessione coraggiosa sul tempo che li ha generati, ma anche per la riflessione sull’oggi che possono generare, in un dibattito che non si è ancora spento, ma che, anzi, il nostro tempo ci porta a riaprire.

Oggi le opere di Carlo Zauli sono presenti in quaranta musei e collezioni pubbliche in tutto il mondo.

 

Altre opere di Carlo Zauli a Forlì sono: il cubo alato, opera “Senza titolo” (1968-1971), un grande bronzo che adorna la galleria della Camera di Commercio in corso della Repubblica, 5; due pannelli in gres scolpito, altorilievi raffiguranti la storia della chirurgia (1966), posti dal 2004 nella cosiddetta sala coperta del nuovo ospedale “G. B. Morgagni - L. Pierantoni”, in via Forlanini, 34; un’importante stele in cui l’artista faentino mette in luce una sua personale rilettura della colonna vertebrale umana, collocata presso la sede provinciale dell’INPS, viale della Libertà, 48.

 

All’indomani della scomparsa dell’artista, avvenuta a Faenza nel 2002, la città natale ne ha voluto onorare la memoria costituendo il Museo Carlo Zauli, in via Della Croce, 6.

Il Museo è stato fondato nello studio-laboratorio di Zauli, per raccontare il suo lavoro e ricreare, con strumenti attuali, quella vitalità e l’incontro tra artisti che ne aveva caratterizzato l’atmosfera.

Il Museo Carlo Zauli è aperto dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00, e dalle 15.00 alle 18.00 in giorni da concordare e in occasione di tutti gli eventi. E’ possibile fissare visite guidate in altri orari su appuntamento.

Sito internet: www.museozauli.it.

Per info e prenotazioni scrivere all’indirizzo email: museocarlozauli@gmail.com

telefono 0546 22123 - 333 8511042.

Il Museo Carlo Zauli rientra nel circuito Romagna Visit Card.

 

Per la segnalazione della “Maternità” di Carlo Zauli si ringrazia il forlivese Luigi Frignani, grande appassionato e profondo conoscitore d’arte moderna e contemporanea.

 


Marco Viroli

domenica 15 maggio 2016