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100 ANNI FA MORIVA OLINDO GUERRINI

UN ROMAGNOLO DAI MILLE VOLTI E DALLE MILLE PASSIONI

100 ANNI FA MORIVA  OLINDO GUERRINI

Olindo Guerrini nacque a Forlì il 4 ottobre 1845, nella casa della famiglia materna, che si trovava nell’attuale corso Diaz al numero 116, nel palazzo divenuto tristemente famoso perché, nell’aprile del 1988, divenne teatro dell’efferata uccisione del senatore Roberto Ruffilli a opera di un commando delle Brigate Rosse.
Pur essendo nato nel giorno consacrato a San Francesco, uno tra i santi più importanti della storia della chiesa cattolica, da buon romagnolo, cresciuto al termine di oltre tre secoli di dominazione pontificia, Guerrini fu sempre animato da sani principi anticlericali.
Intorno alla data che segna il centenario della scomparsa, 21 ottobre, si terranno in Romagna numerose iniziative per commemorare il compianto poeta e scrittore.

 

Olindo Guerrini nacque a Forlì perché la madre volle fare ritorno alla casa dei genitori per partorire e poi essere aiutata nello svezzamento, nei primi mesi di vita del figlio. Non appena il bimbo compì il primo anno, rientrarono a Sant’Alberto di Ravenna, dove Angelo, padre del futuro poeta, gestiva la farmacia del paese. Qui Olindo trascorse la propria infanzia, quindi, dopo aver appreso in casa «i primi rudimenti di grammatica e di geografia», venne affidato ai religiosi del collegio municipale di Ravenna, che frequentò per cinque anni. Non furono anni facili per il giovane Guerrini che già manifestava un carattere irrequieto e insofferente a quel tipo di educazione che egli stesso definiva «pedante e formale … La religione era seccante per pratiche esteriori infinite, le quali mi resero odioso per tutta la vita il culto ed i suoi ministri in genere». Tanto si spinse oltre che finì espulso dal collegio per indisciplina.
Nel 1859, per cercare di correggerne l’esuberanza, il padre lo iscrisse al collegio nazionale di Torino. Sotto la Mole Antonelliana il giovane Olindo frequentò le classi del ginnasio ma, al secondo anno di liceo, abbandonò momentaneamente gli studi per dedicarsi a un periodo di «scioperataggine».
Dopo essere riuscito faticosamente a ottenere la licenza, nel 1865 si trasferì a Bologna e si iscrisse all’Università. Nonostante lo scarso interesse che nutriva per quel tipo di studi, Olindo si laureò in Giurisprudenza ed entrò in uno studio di avvocati. Ben presto però comprese che la pratica forense non faceva per lui. Fu in questo periodo che iniziò allora a prendere parte alle lotte politiche. Negli anni 1870, 1872, 1879 e 1883 venne eletto consigliere comunale a Ravenna e, quando nel 1873-74 fu anche assessore, si impegnò per dar vita alla sezione dei pompieri. A Sant’Alberto poi fondò una Biblioteca popolare, tuttora operativa all’interno di “Casa Guerrini”, la casa paterna del poeta.
Nel 1874 collaborò col giornale satirico bolognese «Il Matto». Nello stesso anno si sposò con Maria Nigrisoli dalla quale ebbe tre figli: Angiolina, morta a quattro anni, Guido, futuro medico e cattedratico, e Lina. Dopo il matrimonio si dedicò, come ebbe egli stesso a scrivere, a una «vita studiosa tra la biblioteca e la casa, badando all’educazione dei figli», distraendosi «con lunghe gite in bicicletta, lavoretti di fotografia e cure della sua villa a Gaibola».
Tra le sue opere vanno citate “Postuma”, un volume di poesie firmato con lo pseudonimo Lorenzo Stecchetti, e “Polemica” e “Nova polemica”, i cui versi viaggiavano sul medesimo registro provocatorio del precedente lavoro, densi di denuncia e di satira del conformismo morale, religioso, sociale.
Alla maniera di quanto avrebbe fatto qualche anno dopo Ferdinando Pessoa in Portogallo, oltre a quello di Lorenzo Stecchetti, Guerrini si servì di altri eteronimi e inventò molteplici maschere per firmare molte delle sue composizioni: Marco Balossardi, Giovanni Dareni, Pulinera, Bepi e altri ancora.
Al 1897 risalgono le “Rime” di Argia Sbolenfi, altro pseudonimo ricavato dal nome della sedicente figlia di un personaggio bolognese, con il quale Guerrini aveva deciso di firmare le sue cose peggiori. Nel corso della sua vita Guerrini utilizzò anche il dialetto romagnolo, raggiungendo una notevole efficacia nel descrivere la psicologia dei suoi conterranei. Ne sono prova i “Sonetti Romagnoli”, pubblicati postumi nel 1920 dal figlio Guido.
Oltre alla scrittura, specie in versi, due grandi passioni che attraversarono la vita di Guerrini furono la fotografia e la bicicletta che in quegli anni erano diventate sinonimo di modernità.
Uomo dai molteplici interessi, Guerrini fu anche grande appassionato di cucina. Scrisse sul tema diverse opere e intrattenne una fitta corrispondenza con Pellegrino Artusi, romagnolo di Forlimpopoli, emigrato a Firenze, padre della cucina italiana. In particolare, negli ultimi anni di vita lavorò a una raccolta di ricette sulla cucina povera, uscita postuma nel 1918, con il titolo di “L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa”. Ammalatosi di tumore alla gola, Olindo Guerrini cessò di vivere a Bologna il 21 ottobre 1916.

Sonetti romagnoli
Tre serate basate sulla lettura teatrale dei più noti sonetti di Olindo Guerrini, a cura di Radames Garoia e degli attori della “Cumpagnì dla Zercia” di Forlì (Elettra Aiti, Eleonora Balestra, Giuseppe Brunelli, Susanna Fabbri, Francesco Nardi).
Gli incontri, condotti da Gabriele Zelli e Marco Viroli, sono promossi dall’associazione culturale “La Tevla de Sdaz”. Gli intermezzi musicali alla fisarmonica saranno a cura di Giuseppe Tedaldi.

Giovedì 20 Ottobre 2016, ore 20.45, Circolo Endas di Coccolia (RA), via Ravegnana 851.
Serata organizzata in collaborazione con la Cooperativa Culturale Ricreativa “Goffredo Mameli” di Ravenna, Circolo Endas “Tonino Spazzoli” di Coccolia e la Cumpagnì dla Zercia.  Al termine, momento conviviale. Caplèt par tot!

Venerdì 21 ottobre, ore 20.45, Cooperativa Casa del Lavoratore, via Cerchia 98, Bussecchio, Forlì.
Serata organizzata in collaborazione con il Circolo Arci, Cooperativa Casa del Lavoratore e la Cumpagnì dla Zercia. Al termine, momento conviviale.

Sabato 22 ottobre, ore 20.45, Associazione Amici della Pieve, Palazzo Morattini, via Armelino 33, Pievequinta (Forlì).
Serata organizzata in collaborazione con gli Amici della Pieve e la Cumpagnì dla Zercia. Al termine, momento conviviale.

 


Marco Viroli

venerdì 14 ottobre 2016