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Dopo McCurry e Salgado, ecco “Personae”, la grande mostra fotografica di Elliot Erwitt

Musei San Domenico di Forlì dal 23 settembre 2017 al 7 gennaio 2018

Dopo McCurry e Salgado, ecco “Personae”, la grande mostra fotografica di Elliot Erwitt

“Personae – dichiara Monica Fantini, coordinatrice di Romagna Terra del Buon Vivere – è la nostra capacità di relazione che si esprime nell’essere, l’uno diverso dall’altro, uniti, nel proporre una moderna e diversa idea del fare Comunità. Quando gli abbiamo raccontato la nostra visione, Erwitt ha subito accettato di intitolare la sua mostra come l’edizione 2017 dell’evento, creando a tutti gli effetti una mostra inedita a livello mondiale”.
Considerato il fotografo della commedia umana, Erwit riesce con sguardo empatico, tagliente, talvolta ironico, a cogliere tuttavia anche la complessità del vivere quotidiano. Marilyn Monroe, Fidel Castro, Che Guevara, Sophia Loren, Arnold Schwarzenegger, sono solo alcune delle numerose celebrità colte dal suo obiettivo. Ma il suo immaginario riserva grande attenzione anche a persone comuni, uomini e donne, catturate dall’obiettivo del maestro nel mezzo della normalità delle loro vite.
La volontà di uno dei maggiori fotografi viventi al mondo di intitolare la propria antologica con lo stesso nome della manifestazione romagnola rappresenta grande motivo d’orgoglio e un’enorme attestazione di fiducia nella qualità di un progetto, il Buon Vivere, oramai divenuto d’importanza internazionale. 
Il 22 settembre, all’inaugurazione della mostra (visitabile fino al 7 gennaio 2018), sarà presente eccezionalmente anche lo stesso Elliot Erwitt.

 

Elliott Erwitt, nome d’arte di Elio Romano Erwitz è nato a Parigi il 26 luglio 1928. Discepolo di Henri Cartier-Bresson, maestro nel cogliere l’attimo, specializzato in fotografia pubblicitaria e documentaria, è noto per i suoi scatti in bianco e nero che ritraggono situazioni ironiche e assurde di tutti i giorni.
Nato da genitori ebrei di origine russa, visse in Italia fino al 1938. A causa del fascismo, nel 1939 la famiglia dovette emigrare negli Stati Uniti dove, dal 1942 al 1944, Erwitt studiò fotografia al Los Angeles City College e, dal 1948 al 1950, cinema alla New School for Social Research.
Nei primi anni Cinquanta prestò servizio militare in Francia e Germania come assistente fotografo. In questo periodo ebbe modo di incontrare celebri fotografi dell’epoca, tra cui Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker. Quest’ultimo, allora direttore del dipartimento di fotografia della Farm Security Administration, lo assunse per lavorare su un progetto fotografico per la Standard Oil. Da quel momento Erwitt iniziò la carriera di fotografo freelance, lavorando per riviste quali Collier’s, Look, Life e Holiday o grandi aziende, tra cui Air France e KLM. Nel 1953, entrando a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos, ottenne grande visibilità ed ebbe la possibilità di intraprendere progetti fotografici in tutto il mondo.
Uno dei soggetti che Erwitt ha spesso fotografato nella sua lunga carriera sono stati i cani, oggetto di quattro dei suoi libri: “Son of Bitch” (1974), “Dog Dogs” (1998), “Woof” (2005) e “Elliott Erwitt’s Dogs” (2008). Dal 1970 ha dedicato gran parte delle sue energie artistiche al mondo del cinema.

Le mostre fotografiche. Un progetto culturale di Buon Vivere
Le mostre fotografiche autunnali del San Domenico non sono progetti fini a sé stessi ma nascono all’interno di un contesto che le sceglie e promuove per dare forza e spunti di riflessione ai temi che il buon vivere propone.
Questo li rende unici anche quando hanno già toccato altre città, e questo fa sì che a Forlì abbiano spesso un successo più ampio che altrove. Perché qui vengono integrati in una proposta culturale fatta di tanti linguaggi che hanno trasformato la nostra Comunità in un luogo di riferimento sul tema dell’economia delle relazioni e del benessere equo e sostenibile.
Non semplici – pur se sublimi – mostre, quindi, ma la scelta precisa nella ricerca di artisti che contribuiscano a fare del nostro territorio un luogo in cui riconoscersi sui temi del buon vivere.
Dall’equità alla sostenibilità, mettendo sempre al centro la persona in tutte le sue sfaccettature, anche ironiche, di lettura che ne colorano il viaggio.
Questa è la terra del buon vivere che oggi, dopo McCurry e Salgado, presenta Erwitt.

Monica Fantini
Vicepresidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
Coordinatrice del progetto Romagna Terra del Buon Vivere


Marco Viroli

lunedì 17 luglio 2017