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Mastro Titta e l’esecuzione dei carbonari romagnoli Targhini e Montanari

Mastro Titta e l’esecuzione dei carbonari romagnoli Targhini e Montanari

Per completezza d’informazione e per dare un giusto seguito al mentelocale del numero scorso di Diogene, va aggiunto che il boia romano Mastro Titta, per oltre sessant’anni al servizio dello Stato della Chiesa, oltre che agli autori del fallito attentato al cardinale Rivarola, dedicò le proprie attenzioni particolari ad altri carbonari romagnoli di cui vi raccontiamo la triste storia.

Angelo o Angiolo Targhini, nato a Brescia da madre cesenate e padre bresciano nel 1799, e Leonida Montanari, nato a Cesena nel 1800, erano membri di una delle cosiddette "vendite", le riunioni segrete carbonare. Furono arrestati per aver tentato di uccidere un infiltrato, condannati a morte per "lesa maestà" e giustiziati tramite decapitazione.

Andiamo con ordine. Targhini era cuoco di Pio VII, mentre Montanari svolgeva la professione di chirurgo e abitava a Rocca di Papa. La vendita carbonara da loro fondata e organizzata aveva subìto alcune diserzioni. Fu così che, per timore di possibili tradimenti, con ogni probabilità Targhini decise di dare una lezione preventiva a qualcuno dei fuoriusciti. Ciò non fece altro che creare scompiglio e dare la stura a vere delazioni, cui seguirono una decina di arresti e condanne, tra cui quelle di altri tre romagnoli e la condanna a morte di Targhini e Montanari.

Questa fu la sentenza riportata sul manifesto di condanna: «Lunedì 21 novembre 1825... Angelo Targhini, Leonida Montanari, Pompeo Garofolini, Luigi Spadoni, Ludovico Gasperoni, Sebastiano Ricci... Delitto di lesa Maestà, e di ferimento con prodizione... La Commissione Speciale condanna Angelo, Targhini di Brescia e Leonida Montanari di Cesena alla Pena di Morte, Luigi Spadoni di Forlì e Pompeo Garofolini romano alla Galera a Vita e gli altri alla Galera per dieci anni... proscritte Società Segrete... Setta Carbonica). Roma, Poggioli, 1825».

Prima di morire, Targhini e Montanari si dichiararono «innocenti, carbonari e non credenti». Entrambi vennero sepolti presso il Muro Torto, nella terra sconsacrata destinata a suicidi, ladri, vagabondi e prostitute.

Nel 1969, il regista cinematografico Luigi Magni traspose la storia dei due carbonari in un celebre film dal titolo “Nell'anno del Signore” (1969), con protagonista Nino Manfredi e, nei ruoli dei due rivoluzionari, gli attori Robert Hossein e Renaud Verley.

Ancora oggi a sinistra di Porta del Popolo, sul fianco della caserma dei carabinieri, sulla lapide in memoria dell'esecuzione dei due romagnoli si possono leggere le seguenti parole:

«ALLA MEMORIA DEI CARBONARI / ANGELO TARGHINI E LEONIDA MONTANARI / CHE LA CONDANNA DI MORTE / ORDINATA DAL PAPA / SENZA PROVE E SENZA DIFESA / IN QUESTA PIAZZA SERENAMENTE AFFRONTARONO / IL 23 NOVEMBRE 1825 / L’ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA G. TAVANI ARQUATI / PER VOLONTÀ AMMONITRICE DI POPOLO / QUI POSE / 2 GIUGNO 1909».


Marco Viroli

venerdì 12 luglio 2019