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LA STRAGE SILENZIOSA.

Dall’Osservatorio Incidenti Ciclisti e Pedoni ASAPS arrivano i dati sugli incidenti stradali dell’estate 2021

LA STRAGE SILENZIOSA.

Pubblichiamo integralmente il comunicato dell’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale

ASAPS lancia un forte appello alla politica e al Governo perché si torni a parlare di sicurezza stradale, di controlli sulle arterie italiane e di un nuovo Codice della Strada che intercetti i nuovi fenomeni sulle strade e che metta ancora più al sicuro gli utenti più vulnerabili della strada, quali pedoni, ciclisti e monopattinisti.

Grazie agli Osservatori ASAPS che permettono le prime analisi, seppur parziali, con dati dei referenti sul territorio e delle agenzie di stampa sono emersi dati preoccupanti: dal 1° giugno al 31 agosto sono deceduti 59 ciclisti (17 a giugno, 15 a luglio e ben 27 ad agosto), 4 monopattinisti (1 a Roma, 1 a Firenze, 1 ad Arezzo ed uno Sesto San Giovanni e va aggiunto poi un quinto mortale a settembre) e 64 pedoni (19 a giugno, 17 a luglio e ben 28 ad agosto).

127 croci sulle strade italiane, a cui andranno aggiunti purtroppo molti decessi di feriti gravi che avvengono nei 30 giorni successivi al sinistro e che stanno lottando nelle rianimazioni di tutta Italia.

Si tratta di 105 uomini e 22 donne, 9 minorenni, la più piccola aveva solo 9 anni ed era sulla sua bicicletta. 57 utenti avevano più di 65 anni, a dimostrazione che con l’avanzare dell’età i rischi sulla strada diventano ancora più devastanti, il più anziano aveva ben 96 anni ed era un pedone investito a San Lazzaro di Savena nel bolognese.

Analizzando i tre mesi estivi, emerge che nel 2019 sulla base dei dati definitivi raccolti da ACI ed Istat erano stati 189 i decessi (80 ciclisti e 109 pedoni), nel 2020 furono 157 (65 ciclisti, 91 pedoni e 1 monopattinista a Budrio (BO), mentre sui dati provvisori ASAPS siamo a 127 ma con molti utenti deceduti negli ospedali a distanza di giorni e non ancora censiti.

Continuano ad essere presenti i “pirati” stradali che hanno lasciato sull’asfalto nei tre mesi estivi ben 10 persone (7 pedoni e 3 ciclisti). Alcol e droga alla guida hanno causato 12 decessi tra ciclisti e pedoni, dato parziale perché in molti casi gli accertamenti medico-legali in ospedale giungono dopo settimane agli organi di polizia stradale.

Nell’ambito degli investimenti di pedoni, in 48 casi sono state coinvolte autovetture, in 8 autocarri, in 3 dei motocicli, in 2 degli autobus, in 1 caso una microcar, negli altri casi si sconosce perché il guidatore è fuggito. Per i decessi tra i ciclisti, in 30 casi si è trattato di uno scontro con autovetture, comprese le aperture improvvise di portiere, in 14 di fuoriuscite autonome, in 10 casi di scontri con autocarri, in 2 con motocicli ed in uno scontro con un altro ciclista.

Nella triste conta di questa estate, la prima con maggiore circolazione dopo i lockdown e le limitazioni governative per la pandemia da “Covid-19”, sono stati accertati ben 195 sinistri gravissimi, con utenti ancora in lotta tra la vita e la morte ed altri con danni permanenti.

Analizzando le regioni dove sono avvenuti gli incidenti mortali nel trimestre estivo giugno-agosto al primo triste posto vi è il Veneto con 19 decessi (9 ciclisti e 10 pedoni), seguita dalla Lombardia con 16 (11 ciclisti, 4 pedoni e 1 monopattinista) e dall’Emilia Romagna sempre con 16 morti (9 ciclisti e 7 pedoni).

“E’ come se questa estate in Italia fosse avvenuto un attentato terroristico, con 127 morti e 200 feriti gravissimi, ma di cui non si parla. Si aggiunga che da giugno ad oggi sono morti 15 bambini sulle strade considerando anche quelli trasportati sui veicoli - afferma Giordano Biserni presidente ASAPS - e vanno sommati i 14 schianti mortali con 16 vittime in incidenti che hanno coinvolto motociclisti nel solo primo fine settimana di settembre. Non è ammissibile un dato tanto elevato per uno Stato che ha il dovere di raggiungere traguardi europei con meno morti e feriti sulle strade, un ritorno alla “normalità” dell’insicurezza stradale come prima della pandemia che sta portando ad aumenti vertiginosi di decessi proprio tra gli utenti più indifesi, come i pedoni, i ciclisti e gli utenti della micromobilità elettrica anche se in modo meno allarmante. Non smetteremo mai di dirlo, ma serve un PNRR per la sicurezza stradale che non riguardi solo le infrastrutture, serve un Parlamento che agisca in fretta, con una vera riforma del Codice della Strada e non solo una attenzione sui mezzi di micromobilità elettrica, servono tante divise sulle strade e non solo telecamere e sistemi automatici di sanzionamento, servono veri strumenti legislativi e non microinterventi incastrati in altre leggi che impediscano di attivare processi di rinnovo di norme ormai desuete. Lanciamo un vero campanello d’allarme. Temevano i mesi estivi, perché siamo stati più liberi di circolare, in spensieratezza. Quanti incidenti ed investimenti di ciclisti e pedoni questa estate sono stati causati ad esempio della distrazione da cellulare alla guida? Chiediamo un report giornaliero dei Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, come avviene con il Ministero della Salute per l’emergenza da Covid-19, un report che indichi all’opinione pubblica quanti morti avvengono sulle strade, quanti feriti gravi, quanti utenti deboli perdono la vita ogni giorno in Italia”.


Redazione Diogene

lunedì 18 ottobre 2021

ARGOMENTI:     asaps dati 2021 incidenti stradali